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Aggiornato Lunedì 27-Mar-2006

BECKY SHARP
Titolo originale:
Becky Sharp
Genere:
Drammatico
Sezione nel sito:
A proposito di... Cinématographe
Provenienza, anno, durata, ecc.:
USA, 1935, 83-84’, colore
Regia:


Interpreti principali:
Miriam Hopkins, Frances Dee, Nigel Bruce, Cedric Hardwicke, Billie Burke, G. P. Huntley, Alan Mowbray, Alison Skipworth, George Hassell e Alan Mowbray

 

 

Becky Sharp (Hopkins), una ragazza bella e ambiziosa di origini assai modeste e figlia di una ballerina, è generosamente allevata in un collegio aristocratico pur non avendone titolo. Quando lascia il college è generosamente ospitata da Amalia Sedley (Dee), una compagna alquanto ingenua, ma poiché tenta di farsi sposare da Joseph (Bruce) il goffo fratello di Amalia, è immediatamente allontanata. Assunta come governante presso la famiglia di Sir Pitt Crawley (Hassell), un uomo volgare e danaroso, riesce a far innamorare di sé il figlio primogenito, Rawdon (Mowbray) e a divenirne segretamente la moglie. La coppia, dopo aver dilapidato la dote, si riduce a vivere di espedienti. Il marito s’indebita al gioco e lei, per salvarlo dalle ritorsioni del creditore e a sua insaputa, accetta le attenzioni del marchese di Steyne (Hardwicke) a patto che questi gli saldi i debiti, ma lui la scopre e l’abbandona. Prossima alla rovina, finisce per estorcere del denaro al cognato, quindi ritrova Joseph e fugge con lui.

 

 

"Bechy Sharp" entra in lavorazione il 3 Dicembre 1934 con la regia di Lowell Sherman. Il 28 il regista muore sul set. Mamoulian lo sostituisce il 14 Gennaio 1935. Grazie a lui e alla coraggiosa adozione del colore (sotto la guida di Natalie Kalmus), il film aggiunge alla tessitura narrativa creata da Faragoh, imperniata sui toni della commedia, il fascino di una inedita sperimentazione e di ardite invenzioni figurative (Fernaldo Di Giammatteo).

 

 

Del romanzo da cui è tratto il film, è rimasto veramente poco o nulla, a partire dalla critica sociale, qui del tutto assente. Peccato. Tuttavia, il ritratto della protagonista, una donna trasgressiva del primo Ottocento che non esita ad usare tutti i mezzi a sua disposizione per emergere o sopravvivere, è abbastanza interessante. Il film è quindi piacevole e pur essendo forse l’opera più significativa di Mamoulian è citato soprattutto per essere il primo lungometraggio a colori nella storia del cinema.

Memorabile e scandaloso per l’epoca il bacio di Becky sulle labbra di Amelia. Molto bella per il cromatismo anche la scena del ballo alla vigilia di Waterloo.

C. Ricci

 

 

Dalla commedia di Langdon Mitchell tratta dal romanzo del 1848 “Vanity Fair (La fiera delle vanità)”, di William Makepeace Thackeray.

 

 

Becky Sharp è uno dei primi esperimenti di cinema a colori (Technicolor tricromico).

 

 

Premio come miglior film a colori alla 3° Esposizione d’arte di Venezia del 1935.

 

 

Produzione
RKO
Soggetto
Langdon Mitchell
Coreografia
Russell Lewis
Costumi
Western Costume Co.
Sceneggiatura
Francis Edward Faragoh
Fotografia
Ray Rennahan
Musica
Max Steiner e Roy Webb (la canzone "The Lass with the Delicate Air" è cantata da Miriam Hopkins)
Montaggio
Archie Marshek
Scenografia
Wiard B. Ihnen e Robert Edmond Jones

 

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