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Aggiornato Sabato 25-Ott-2008


MARIO e LAMBERTO BAVA

Registi

(Mario Bava: Sanremo, Imperia, 31 Luglio 1914 - Roma, 26 Aprile 1980)
(Lamberto Bava: Roma, 3 Aprile 1944)

 

Mario Bava, Figlio di Eugenio, scrittore, fotografo e scenografo per il cinema nel periodo muto, dopo aver abbandonato gli studi si sposa nel 1934 e inizia a lavorare come titolista per le versioni italiane di film americani e italiani. Nel 1939 esordisce come direttore della fotografia di cortometraggi (per Rossellini) e dell’anno successivo è il primo lungometraggio. In vent’anni di carriera firma opere di vario genere, dimostrando doti tecniche non comuni e divenendo in breve uno dei più ricercati ed apprezzati operatori, anche in virtù delle sue capacità di creare (con mezzi risibili) e fotografare effetti speciali che sul grande schermo lasciano esterrefatti anche i più smaliziati addetti ai lavori.

Collabora con numerosi registi, passando da un genere all’altro e fornendo sempre un peculiare apporto creativo nella fotografia, come nel caso del pregevole “I vampiri” (1957), di Riccardo Freda, dove, utilizzando il bianco e nero, ammanta di chiaroscuri sinistri ed ombre claustrofobiche il castello dove è ambientata la vicenda.

Nel 1960 dirige il suo primo film: “La maschera del demonio” (tratto da un racconto di Gogol), apprezzato soprattutto dalla critica internazionale, considerato a ragione il suo capolavoro e il capostipite, insieme ad alcuni film di Riccardo Freda, dell’horror gotico italiano.

Molti suoi lavori (alcuni firmati con lo pseudonimo John M. Old o John Old) sono spesso frutto di compromessi con produttori che tutto hanno a cuore tranne le sorti e la qualità di un film, certamente pronti a incassare ma molto meno a finanziare, tuttavia, nonostante la scarsezza dei mezzi e le mille difficoltà, fra questi ve ne di validi e apprezzati. Film che vanno dal mitologico (“Ercole al centro della terra”, assai curato scenograficamente e con eccellenti effetti speciali), al western tradizionale (“La strada per Fort Alamo”, uno dei primi realizzati in Italia), dal fantascientifico (“Terrore nello spazio”) fino al comico (“Le spie vengono dal semifreddo”, un lavoro su commissione che risulta essere uno dei migliori della coppia Franchi e Ingrassia). Ma è con il genere giallo che Bava da il meglio di sé, soprattutto con “La ragazza che sapeva troppo” e il pregevole “Sei donne per l’assassino”. Negli anni Settanta la sua produzione è meno interessante poiché gli effetti visivi hanno il sopravvento sul rigore narrativo che aveva contraddistinto le sue opere precedenti.

Muore poco prima dell’inizio delle riprese del thriller fantascientifico “Star Express”, scritto da Massimo De Rita. Nel 1999 esce in DVD il suo “Cani arrabbiati”, rimasto incompiuto nel 1973 e “ricostruito” da alcuni cinefili tedeschi, a riprova del grande interesse sulla sua opera che travalica i confini del nostro Paese.

Suo figlio Lamberto (Roma, 3 Aprile 1944) ha seguito le orme del padre e dopo aver lavorato con Dario Argento, nel 1980 ha firmato il suo primo film da solo (“Macabro”) continuando con la tradizione di famiglia ma non riuscendo mai ad avere una propia cifra stilistica originale.

 

 

FILMOGRAFIA ESSENZIALE di MARIO BAVA


DOCUMENTARI
01
L’orecchio (1946)
02
Anfiteatro flora (1947)
03
Santa notte (1947)
04
Leggenda sinfonica (in collaborazione con R. Melani, 1947)
05
Variazioni sinfoniche (1949)
06
L’amore nell’arte (1950)
FICTION - LUNGOMETRAGGI
01
La battaglia di Maratona (regia sequenze navali, anche fotografia, 1959)
02
La maschera del demonio (anche scenografie e direzione fotografia, 1960)
03
Ester e il re (regia con R. Walsh, 1960)
04
Le meraviglie di Aladino (1961)
05
Gli invasori (anche soggetto, scenografia e direzione fotografia, 1961)
06
Ercole al centro della terra (anche soggetto, scenografia, direzione fotografia ed effetti speciali, 1961)
07
La ragazza che sapeva troppo (anche scenografia e direzione fotografia, 1962)
08
I tre volti della paura (anche scenografia, 1963)
09
La frusta e il corpo (con il nome John M. Old, 1963)
10
Sei donne per l’assassino (anche soggetto e sceneggiatura, 1964)
11
La strada per Fort Alamo (con il nome John M. Old, 1964)
12
I coltelli del vendicatore (anche soggetto e sceneggiatura, con il nome John M. Old, 1964)
13
Terrore nello spazio (anche sceneggiatura e montaggio, 1965)
14
Operazione paura (anche sceneggiatura e montaggio, 1966)
15
Le spie vengono dal semifreddo (1966)
16
Diabolik (anche sceneggiatura, 1967)
17
Le avventure di Ulisse (regia dell’episodio Polifemo, anche effetti speciali, 1967-69)
18
Il rosso segno della follia (anche sceneggiatura e direzione fotografia, 1969-70)
19
Quante volte... quella notte (1969-70)
20
Cingue bambole per fa luna d’agosto (anche montaggio, 1970)
21
Roy Colt e Winchester Jack (1970)
22
Reazione a catena (anche sceneggiatura e direzione fotografia, 1971)
23
Gli orrori del castello di Norimberga (anche soggetto e sceneggiatura, 1971)
24
Lisa e il diavolo (anche sceneggiatura, 1972)
25
Cani arrabbiati (inedito fino al 1999, pubblicato in videocassetta, 1973)
26
La casa dell’esorcismo (nuova versione, con sequenze aggiunte dal film “Lisa e il diavolo”, firmato da Alfred Leone, 1973)
27
Shock (il figlio Lamberto dirige, non accreditato, alcune sequenze, 1977)
28
La venere d’Ille (film per la TV, in colaborazione con il figlio Lamberto, 1979-80)


FILMOGRAFIA ESSENZIALE di LAMBERTO BAVA


01
La Venere d'Ille (1978)
02
Macabro (1980)
03
La casa con la scala nel buio (1983)
04
Blastfighter (1984)
05
Shark - Rosso nell’oceano (1984)
06
Demoni (1985)
07
La casa dell’orco (1986)
08
Demoni 2 - L’incubo ritorna (1986)
09
A cena col vampiro (1986)
10
Notte dentro il cimitero (1986)
11
Morirai a mezzanotte (1986)
12
Per sempre (1986)
13
Le foto di Gioia (1987)
14
Il gioko (1989)
15
Fino alla morte (1989)
16
Dentro il cimitero (1989)
17
Il maestro del terrore (1989)
18
Fantaghirò (1991)
19
Fantaghirò 2 (1992)
20
Body puzzle (1992)
21
Fantaghirò 3 (1993)
22
Fantaghirò 4 (1994)
23
Fantaghirò 5 (1995)

 

Le immagini di fiLmES sono tratte prevalentemente da materiali fotografici e grafici preesistenti, cartacei o web, modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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