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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

3 Novembre 2004

 

Correva nudo in via della Pineta agitando le mani: poteva sembrare il protagonista di una candid camera ma in realtà era stato derubato di tutti i vestiti. Per più di un'ora ha vagato senza meta, suonando i campanelli dei palazzi per chiedere qualcosa da mettersi addosso e, soltanto quando è riuscito a recuperare dei pantaloni, ha avuto il coraggio di andare in Questura per raccontare quello che gli era accaduto. Agghindato con un paio di braghe aderenti e a torso nudo, un ragazzo cagliaritano, la scorsa notte, si è presentato negli uffici di via Tuveri per denunciare i suoi rapinatori: «Buonasera, mi hanno appena portato via i pochi soldi che avevo in tasca e mi hanno derubato di tutti i vestiti», ha detto agli agenti della Squadra volante che lo guardavano stupiti. «Ero in via della Pineta e camminavo - ha aggiunto - all'improvviso si sono avvicinati due giovani in motorino e mi hanno chiesto se potevano avere un rapporto sessuale con me. Io gli ho detto di sì e ci siamo appartati: dopo avermi fatto spogliare mi hanno rubato tutti vestiti e mi hanno abbandonato nudo in mezzo alla strada. Sono scappati, non li ho potuti seguire e hanno fatto perdere le tracce in pochi secondi».

I poliziotti non sapevano come reagire alle parole del povero ragazzo che ha continuato a raccontare la sua disavventura prima di firmare la denuncia dove accusava due giovanissimi di averlo rapinato di soldi e vestiti dopo averlo fatto spogliare: «Non mi sono accorto di niente - ha spiegato agli uomini della Squadra volante - era una normale serata. Ero stato già con qualche cliente quando a un certo punto si sono avvicinati due ragazzi. Abbiamo scambiato poche parole e loro mi hanno chiesto se potevano appartarsi con me: ci siamo messi d'accordo sul prezzo e poi ci siamo spostati. Io mi sono spogliato, loro si sono messi a ridere e mi hanno portato via soldi e vestiti lasciandomi nudo in mezzo alla strada. Non sapevo cosa fare, avevo paura di muovermi e allora ho pensato di andare a chiedere qualche capo da mettermi addosso. Era tardi ma speravo che qualcuno mi desse almeno un paio di pantaloni».

In effetti il povero giovane ha vagato per più di un'ora lungo via della Pineta suonando i citofoni dei palazzi per chiedere aiuto: quando ormai aveva perso ogni speranza, Ilaria Pili, una studentessa cagliaritana, ha cercato di dargli una mano. «Erano da poco passate le 24 - racconta la giovane - ho sentito suonare il campanello: non aspettavo nessuno ma ho risposto lo stesso. Dall'altra parte si sentiva la voce di un ragazzo che mi chiedeva qualcosa da mettere addosso perché era nudo, gli avevano rubato tutti i vestiti e doveva andare in questura a denunciare i suoi rapinatori. Mi sono affacciata alla finestra e l'ho visto per strada come mamma l'ha fatto: ho preso un paio di pantaloni e li ho lanciati. Mi ha ringraziato ed è andato via».

 

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