Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

Lo insultano definendolo omosessuale e prima lo insultano e poi lo riempiono di botte. Il deprecabile fatto di cronaca si è verificato a Sanza e la vittima della inqualificabile aggressione è un attore napoletano, B. A., incaricato dal locale istituto scolastico comprensivo di collaborare al progetto "Teatro a scuola". Alle prove finali dell'altra sera assistevano alcuni giovani che, equivocando su alcuni atteggiamenti del giovane attore napoletano, hanno aspettato la conclusione del lavoro per poi attenderlo in strada per riempirlo di insulti. All'uscita dalla scuola, infatti, B. A., che era in compagnia del regista dello spettacolo, anche lui di Napoli, è stato fatto oggetto di continue offese fino a quando, spazientitosi, l'attore non si è difeso, apostrofando i giovani con l'appellativo di "cafoni". Il gruppo di giovani ha seguito l'autovettura su cui viaggiavano il regista e l'attore e, piazzatosi davanti all'Hotel "Il gabbiano" dove i due artisti napoletani avevano preso alloggio, hanno provocato un parapiglia generale, dove sono volati schiaffi, cazzotti e qualche calcio. Ad avere la peggio è stato proprio l'attore napoletano che, dopo essere stato medicato presso il pronto soccorso dell'ospedale di Polla, si è recato presso la caserma dei carabinieri per sporgere regolare denuncia contro tre giovani, resisi protagonisti della vile aggressione. «E' un fatto deprecabile che va condannato senza appello - dice il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Sanza Franco Loguercio - Prima di tutto non mi risulta che l'attore in questione sia un gay ma, anche se lo fosse, non si può insultare e poi picchiare una persona solo perchè è un diverso. Sono atteggiamenti, questi, che non trovano giustificazione alcuna». Sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda anche il sindaco di Sanza Vittorio Esposito. «Sanza è un paese civile e accogliente - dice il primo cittadino - A nome dell'intera cittadina di Sanza, quindi, non posso che scusarmi con i due artisti napoletani convinto, come lo sono tutti i miei concittadini, che fatti del genere non avranno mai più a verificarsi».

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