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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

La polizia chiede l'elenco dei soci ad un circolo dell'ARCIGAY che rifiuta
Il fatto è successo a Genova. L'ARCIGAY ha fatto ricorso al Garante della Privacy.

Di Roberto Dartenuc – “Notizie Omosessuali Italiane”, 8 Maggio 2000

 

Venerdì scorso, è da poco passata la mezzanotte, all'Aqua Club, circolo privato con sauna e pub di Genova affiliato all'ARCIGAY, suonano alla porta: nove agenti di Pubblica Sicurezza, si avete letto bene nove, entrano velocemente e incominciano a chiedere a tutti i presenti (compreso il gestore), circa una cinquantina di persone, i documenti di identità.

Motivo? Un semplice controllo amministrativo rispondono. E' stato controllato tutto, con una meticolosità che ha lasciato tutti stupefatti rispetto all'andazzo tutto italiano a cui siamo abituati da parte delle istituzioni dello Stato. Francamente l'impressione è che si volesse cercare a tutti i costi qualche cosa o qualcuno fuorilegge. Sono stati persino controllati i compact disk della discoteca per verificare che non fossero di produzione pirata: decine di Cd aperti uno per uno per controllare la regolarità delle etichette.

Le persone sono state identificate anch'esse una per una con metodi, così come dichiarato da tutti i presenti al termine del controllo, più che bruschi al limite del villano, è stata verificata la rispondenza dei dati personali con quelli riportati sulla carta UNO in possesso di ogni socio. I soci che non avevano con sé la carta sono stati identificati e successivamente i funzionari di Polizia hanno dovuto constatare la regolarità della loro posizione in quanto presenti nel sistema di iscrizione nazionale computerizzato.

Nessun socio senza tessera, niente droga, nessun CD falso, quindi tutto bene? Niente affatto. Puntuale arriva la richiesta di vedere l'elenco dei soci.

Proprio conoscendo questa "mania" delle forze di polizia di entrare in possesso di "elenchi" ARCIGAY, con il sistema di tesseramento elettronico ha eliminato gli "elenchi" a livello locale togliendo ogni informazione conservata su carta nei vari circoli. Il tutto viene centralizzato a Bologna dove, per storia, per gli ottimi rapporti con le forze di Polizia, competenza della sede nazionale, è assolutamente esclusa ogni fuga volontaria o involontaria di notizie riservate. Di fronte al diniego alla richiesta della consegna di questi elenchi i Funzionari di Polizia hanno, per la prima volta, effettuato una richiesta scritta di visionare gli stessi, invitando il Presidente del circolo a presentarsi presso la locale Questura munito dell'elenco stesso.

Questo ha finalmente dato la possibilità ad ARCIGAY di chiedere la posizione da tenere rispetto a tali richieste al Garante della Privacy, posizione alla quale anche la Polizia di Stato dovrà attenersi. ARCIGAY quindi, non ha ottemperato alla richiesta della Questura di Genova, in attesa che il Garante dia una risposta in merito su richieste che, nonostante le assicurazioni date in passato dal Ministero degli Interni, continuano ad apparire per quello che sono: schedature di cittadini omosessuali.

 

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