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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Maggio 2006 - Fonti: www.ilgiornale.it, www.agenews.it e www.delittiimperfetti.com

 

Probabilmente non era la prima volta che Carpineti era cliente dell'albergo, tanto è vero che il portiere gli ha consentito di parcheggiare la sua 600 dinanzi a un passo carrabile dell'hotel. L'uomo non era riuscito a trovare un parcheggio e aveva chiesto la cortesia. Il lungomare a quell’ora di domenica era intasato dal traffico. L'utilitaria è stata lasciata davanti a un cancello, un ostacolo facile da aggirare. I due giovani stranieri spariti nel nulla potrebbero averlo scavalcato nella notte, per non essere costretti a passare davanti alla reception. L'hotel dispone di due edifici, la stanza al secondo piano occupata da Mario Carpineti, la 210, si trova in una palazzina defilata rispetto all'ingresso. Gli aggressori, una volta raggiunto il lungomare Toscanelli in piena notte, non avrebbero avuto difficoltà a dileguarsi.

Prima massacrato da una serie di colpi inferti con ferocia inaudita, infine soffocato a morte. È stato ucciso così Mario Carpineti, 72 anni, in pensione, celibe. Un appartamento in via Santorre di Santarosa, al Portuense. Il cranio fracassato, il corpo riverso sul letto con un cuscino sul volto, sangue alle pareti. E disordine ovunque.

LA RICOSTRUZIONE

Alle 20.30 di domenica l'uomo prende le chiavi della camera 210 dell'ex Hotel Lido assieme a un trentunenne romeno. I due lasciano i rispettivi documenti in reception e vengono regolarmente registrati. L'alberghetto, ristrutturato recentemente, è collegato da un passaggio interno all'Hotel Ping Pong. Da qui i due, dopo aver trascorso qualche minuto concordando il prezzo, aprono la porta laterale del piano terra, attraversano il cortile e salgono le scale fino a raggiungere il secondo piano.

Entrati in stanza accendono il televisore in attesa di un'altra persona. Il secondo uomo, ovvero un connazionale del primo accompagnatore, arriva poco dopo. Anche lui lascia nome e cognome, sicuramente falsi, al portiere del turno serale, che li annota nell'elenco visitatori.

Alle 11.30 della mattina del 30 maggio le addette alle pulizie entrano nella 210 con il passe partout e trovano l'uomo era parzialmente vestito, in mutande e maglietta». L'arma non è stata trovata. I presunti assassini non sono stati visti uscire: probabilmente hanno utilizzato l'uscita posteriore sulla parallela via dei Fabbri Navali.

Fra le altre è stata rilevata una ferita sotto il mento, provocata da un calcio o da un pugno.

La sua auto, una nuova 600 Fiat, è stata trovata parcheggiata nel vialetto fra le due strutture alberghiere. Da questa sono scesi Carpineti e il romeno misterioso. I carabinieri avrebbero trovato il portafogli di Carpineti con le carte di credito ma senza denaro. Perché non arraffarle insieme con il cellulare?

Di Stefano Vladovich, ilgiornale.it, 31 Maggio 2006

 

GLI AGGRESSORI

Fonte: agenews.it

 

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Ostia hanno fermato due giovani rumeni ritenuti colpevoli dell’omicidio del pensionato Mario Carpineti, trovato cadavere la mattina del 29 maggio scorso nella camera di un albergo sul lungomare di Ostia. Il pensionato morì dopo numerose percosse ed infine per soffocamento. I giovani rumeni, prima di scappare, si erano impossessati dei soldi e di alcuni affetti personali della vittima. Le tracce dei due rumeni hanno portato i Carabinieri prima in Calabria, poi in Toscana e poi di nuovo a Roma dove sono stati rintracciati e fermati. Al momento del fermo i due erano accompagnati da un connazionale che è stato denunciato a piede libero per favoreggiamento. Entrambi sono ora detenuti presso il carcere romano di Regina Coeli a disposizione del sostituto procuratore dott. Roberto Cucchiari che coordina le indagini.

 

Di Federica Angeli - "La Repubblica", 7 Giugno 2006

 

Roma Ostia. Stavano per prendere un autobus che li avrebbe portati alla stazione Tiburtina e da lì sarebbero partiti con un pullman per la Romania. Invece, dopo una settimana di latitanza, i due romeni, responsabili dell'omicidio a scopo di rapina di Mario Carpineti, 72 anni, preso a botte e poi soffocato in una camera d'albergo di Ostia, sono stati arrestati. Ad ammanettare Adelin Trestaru, 23 anni, e Cristian Hanibach, di 30, a una fermata del bus di Ponte Galeria sono stati i carabinieri del reparto territoriale di Ostia, diretti dal colonnello Roberto Saltalamacchia. L'identità degli assassini era nota ai militari già qualche ora dopo il delitto: il più giovane, adescato dalla vittima alla stazione Termini, aveva infatti lasciato alla reception il proprio passaporto, rivelatosi poi autentico. Il complice lo aveva raggiunto in un secondo momento ed è stato riconosciuto in fotografia dai dipendenti dell'hotel sul lungomare Toscanelli. Seguendo il segnale del cellulare che i due avevano sottratto alla vittima dopo l'omicidio avvenuto la notte del 29 maggio, gli investigatori hanno sempre tenuto sotto controllo i due. Nei primi giorni di fuga gli stranieri hanno raggiunto alcuni connazionali prima in Calabria e poi in Toscana dove hanno trovato supporto logistico ed economico. Da qui sabato sono tornati a Roma ospiti di un romeno di 25 anni, denunciato per favoreggiamento, in un appartamento della borgata Finocchio al Casilino. "Ringraziamo i carabinieri che si sono adoperati affinché l'omicidio di Mario Carpineti non restasse senza colpevoli - hanno dichiarato dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli - ci dichiariamo pronti ad una più stretta collaborazione con le forze dell'ordine per circoscrivere ed eliminare quelle situazioni di quotidiana violenza nei confronti delle persone omosessuali".

 

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