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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

I risultati di un mese di retate. Oltre alle schiave del sesso, identificati dalla polizia anche omosessuali campani. Quattordici hanno dovuto lasciare la Capitale, "indesiderati"

Di Mi. Cas. - www.ilnuovo.it, 19 Febbraio 2002

 

ROMA - Non solo schiave. Nella rete della polizia finisce anche chi ha scelto liberamente di prostituirsi sulla strada. Sono transessuali e omosessuali, che si mettono in tasca tutto quello che guadagnano senza dover sottostare alla legge dello sfruttatore. Gli stranieri, abbiano o meno il permesso di soggiorno, vengono rimpatriati. Gli italiani non possono essere espulsi, ma subiscono una sorte analoga. Con un provvedimento del Questore, vengono rispediti a casa e per un periodo stabilito non possono tornare nella Capitale.

Nell'ultimo mese la mannaia della polizia, che in base alle direttive del ministro dell'Interno Claudio Scajola ha intensificato i controlli sulle strade, si è abbattuta anche su un gruppo di "femminielli".

Quattordici omosessuali della Campania hanno dovuto fare le valigie e tornare nelle città di residenza con in tasca un foglio di via obbligatorio. Nella Capitale sono indesiderati e per un periodo non inferiore ai 3 anni non potranno rimetterci piede. La motivazione: generano insicurezza nella popolazione e disturbano la quiete pubblica. Un provvedimento adottato nei confronti di chi, pur non avendo commesso reati, viene considerato "socialmente pericoloso". Altri sei "femminielli" sono stati avvisati: se verranno sorpresi un'altra volta, seguiranno la sorte dei loro colleghi.

E' solo un esempio del pugno duro che le forze dell'ordine dall'8 gennaio hanno usato nei confronti della prostituzione. Le direttive del ministro dell'Interno e del capo della polizia, Giovanni De Gennaro, hanno fatto scattare una serie di maxi retate di polizia e dei carabinieri. L'operazione, che ha interessato anche altre sette città, è stata battezzata "Ad alto impatto". In poco più di un mese più di un migliaio di prostitute e transessuali sono stati accompagnati in Questura e diverse centinaia sono stati rimpatriati. Sono invece quasi 80 gli sfruttatori finiti nella rete della polizia.

"Lo scopo è chiaro - ha commentato il questore Giovanni Finazzo – con sistematici controlli è stato e verrà garantito il rispetto della legge sull'immigrazione. Ci muoviamo su tre livelli: rimpatrio degli immigrati irregolari e revoca del permesso di soggiorno per quelli regolari, arresto dei mercanti di esseri umani e, infine, la concessione del permesso di soggiorno temporaneo nei confronti delle ragazze che presentano denuncia nei confronti dei loro sfruttatori". Sono più di cento le prostitute che hanno collaborato con le forze dell'ordine nell'ultimo mese e sono state ospitate in centri d'accoglienza dove seguiranno un programma di recupero.

Non sono sfuggiti all'operazione neanche i locali a luci rosse, che insieme al mercato delle squillo, rappresentano uno tre distinti circuiti della prostituzione. Quattro locali, tra cui anche un centro estetico, sono stati chiusi e sottoposti a sequestro. Si trovano tutti in Centro e gestori e impiegati sono finiti in manette. Nove italiani bloccati da agenti, che si sono infiltrati nei club fingendosi clienti.

Gli investigatori sono convinti che, anche in questo caso, le ragazze siano costrette a vendere il loro corpo. Il mercato interessa sopratutto le romene, che vengono reclutate nel loro Paese con la promessa di una nuova vita.

 

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