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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Approfondimento di Francesca Grossi

Maggio 2005

 

Questo approfondimento è per portare un ulteriore contributo e stimolo alla riflessione e all’azione. Sono argomenti da trattare con la complessità che richiedono, e auspico che ciò avvenga nei luoghi deputati. Intanto invito chi legge a cercare le informazioni tra le pubblicazioni disponibili ed il confronto con gli attivisti del movimento LGBT.

Omofobia. Lo scorso 17 maggio in molti paesi del mondo ci sono state iniziative a favore dell’istituzione di una giornata mondiale contro l’omofobia. Il 17 maggio è la data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha cancellato l’omosessualità dal catalogo delle malattie psichiatriche, riconoscendo che essa è una delle possibili espressione dell’amore.

L’idea di istituire questa giornata nasce da considerazioni sulla persistenza e sull’agire di sentimenti, credenze, atteggiamenti ed azioni, generate dall’omofobia, nonché, ovviamente, dal fatto che in numerosi paesi del mondo l’omosessualità è condannata dalla legge.

L’omofobia, e la transfobia (*), sono ancora molto presenti in forme e gradi differenti in tutti i paesi del mondo: come espresso dal documento che ha lanciato l’iniziativa, sebbene venga generalmente considerato che nei paesi occidentali le persone LGBT siano più libere che mai, ancora oggi permangono ed emergono moltissime forme di omo/lesbo/transfobia, soprattutto sotto particolari congiunture politiche e sociali.

La libertà e l’uguaglianza delle persone LGBT è raggiungibile solo attraverso il riconoscimento dell’omo/lesbo/transfobia nei diversi contesti sociali, nelle sue cause, forme e meccanismi, al fine di operare per la decostruzione delle dinamiche e lo sradicamento e delle convinzioni e credenze che la generano.

In Italia gli episodi più vistosi, le aggressioni fisiche, sono ancora molto frequenti, e questi non sono che l’espressione estrema di sentimenti collettivi ancora molto presenti e diffusi.

I principali detentori della cultura che genera l’omofobia, presenti nella destra di governo, nella destra neofascista, nella chiesa, non si risparmiano nei loro attacchi contro l’omosessualità, definendola una devianza generatrice di disordine sociale ed esprimendo posizioni che avallano le manifestazioni di odio e le aggressioni fisiche.

Normativa contro le discrimazioni. Nonostante le disposizioni e le raccomandazioni dell’Unione europea in materia di razzismo e discriminazione, in Italia non c'è ancora nessuna norma legislativa che tuteli esplicitamente i cittadini dalla discriminazione causata dal diverso orientamento sessuale o identità di genere e dalla omo/lesbo/transfobia.

Tutta la legislazione italiana riprende i concetti esplicitati dalla Costituzione, cioè quelli di genere, etnia o razza, lingua, religione ed opinioni politiche, quindi buona parte della legislazione nazionale anti-discriminatoria si applica solo indirettamente anche agli omosessuali.

In Toscana fu emanata una legge regionale in materia di “Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere”, ma questa è stata impugnata dal governo, con la motivazione che la legge interviene su diritti e situazioni giuridiche la cui tutela deve realizzarsi da parte dello Stato ed inoltre il concetto di “orientamento sessuale” non assume una specifica rilevanza nell'ordinamento giuridico corrente. In seguito la Corte Costituzionale, su ricorso della Regione, non pronunciandosi sulla effettiva costituzionalità delle norme in esame, ha affermato che a queste disposizioni regionali non può essere riconosciuto alcuna efficacia giuridica, collocandosi unicamente sul piano dell’espressione delle diverse sensibilità politiche presenti nella comunità regionale.

Il fatto che l'orientamento sessuale non sia esplicitamente tutelato dalla discriminazione è particolarmente grave poiché gli omosessuali vengono esclusi da particolari tutele quali la procedibilità d'ufficio, cioè senza bisogno che sia la vittima a sporgere denuncia; inoltre non viene operata la repressione delle organizzazioni e dei gruppi organizzati che predicano e manifestano odio razziale, religioso, omofobico.

Questo avviene in contraddizione con la legislazione europea, che tutela apertamente gli omosessuali e che l’Italia ostinatamente rifiuta di recepire: il Trattato di Amsterdam, e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione.

Dunque questo contesto di persistenza di credenze e sentimenti nemici delle persone omosessuali e transessuali, il perseverare dell’Italia nel non recepire la legislazione europea, le esternazioni di esponenti di governo, la lista lunga di aggressioni alle persone omosessuali e transessuali, gli omicidi, i ricatti, le molestie, l’esclusione dal lavoro, le giovani vittime del bullismo dei coetanei, mi portano ad affermare la necessità, improcrastinabile, di riprendere una battaglia ormai praticamente abbandonata, per creare le reali condizioni di esercizio dei pieni diritti di cittadinanza.

* * *

(*) Sebbene nei documenti che promuovono la giornata mondiale, si precisi che il termine omofobia sia comprensivo di tutte le fobie (lesbofobia, transfobia, ecc.) uso i due termini distinti, accogliendo un’osservazione di Mirella Izzo presidente naz. di Crisalide AzioneTrans onlus poiché la transfobia, sebbene si manifesti con comportamenti simili, ha radici differenti. Ci sono persone che sono omofobiche e non transfobiche e viceversa. Sono due fenomeni paralleli ma che hanno caratteristiche distintive.

 

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