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Aggiornato Mercoledì 02-Set-2009

Di Eliselle - Pubblicata sul sito EROXÉ il 5 Giugno 2004

 

Cinzia Ricci, donna eclettica e artista a tutto tondo, si racconta in questa intervista esclusiva per Eroxé: ci parla del progetto Borderline, delle sue esperienze, del suo lavoro, e di tanto altro. Buona lettura!

Eliselle: Cinzia Ricci, artista a tutto tondo: scrittura, giornalismo, fotografia, artigianato, teatro, pittura, fumetti. In che modo contribuisci in questi campi e al contempo ti arricchisci delle tue esperienze?

Ormai dedico le mie energie quasi esclusivamente alla scrittura, alla cura del sito e dei rapporti che si creano grazie ad esso. www.cinziaricci.it è per me un nuovo punto di partenza dopo tante esperienze che mi hanno soltanto arricchita sul piano personale. È una galleria permanente, accessibile, l’unica possibilità di far conoscere il mio lavoro passato, presente e, probabilmente, futuro, e insieme un modo per rendermi utile, per continuare a farlo oltre me e i miei interessi. Sono perfettamente consapevole di avere alcune capacità – le metto a disposizione come posso e so, cerco di non sprecarle, vanificarle, buttarle alle ortiche. Il tempo fugge, Eliselle, ed io non ho mai avuto la necessità di vivere solo per me stessa.

Eliselle: Come nasce l’inchiesta BORDERLINE, in cui porti a conoscenza di un mondo sommerso che cerca un posto che non ha?

“Borderline” nasce come moto di ribellione contro chi si ostina a non vedere, a negare l’esistenza delle lesbiche che non possono mostrarsi, vivere alla luce del sole, che sono fuori dai giochetti politici interni ed esterni al movimento GLBTT, che non incarnano il modello lesbo-chic propagandato dai mass-media, un modello inseguito da chi il coming-out ha potuto farlo o ha le possibilità sociali ed economiche per rendersene protagonista. È una contro-inchiesta che raccoglie testimonianze, dà voce a chi voce non avrebbe. Storie umanissime che non hanno diritto di cittadinanza e che pure, o proprio per questo, esprimono una ricchezza ed un’importanza straordinaria mostrando realtà differenti, talvolta difficili da accettare, comprendere. Donne ai limiti - ed oltre. Fuori dagli schemi, per qualcuno fuori dal mondo. Degne comunque di rispetto e considerazione, che affermano il primato dell’esperienza umana sui luoghi comuni, sui preconcetti, sui condizionamenti culturali, sulle prevaricazioni ideologiche e morali.

Eliselle: Parlaci del progetto che stai seguendo ora, fiLmES..

Da quasi tre anni mi dedico alla realizzazione di questo progetto alquanto impegnativo ed originale nel suo genere, almeno in Italia. “fiLmES”, risponde all’esigenza di raccogliere in un’unica opera quante più informazioni esistono non solo sul tema dell’omosessualità femminile ma anche, più in generale, sui devastanti effetti che maschilismo, sessismo e omofobia (o lesbofobia, secondo una recente differenziazione) hanno prodotto sul modo di rappresentare la donna nel cinema dal muto all’avvento del colore sino ai giorni nostri. Un DIZIONARIO CRITICO che privilegia la qualità, da consultare ma anche da leggere, accurato, originale nella forma e nel contenuto, dinamico e persino divertente, scritto in un italiano corretto, senza inutili tecnicismi e verbosità, scorrevole e semplice ma non discorsivo o gergale, che partendo dall’assunto ragiona, dialoga, si apre a ventaglio, spazia in ogni campo, travalica i suoi stessi confini così da poter essere apprezzato e consultato anche da un pubblico non direttamente interessato all’argomento. Cinema in prevalenza commerciale ed eterosessuale nel quale il lesbismo è una componente perlopiù strumentale, accessoria, raramente mostrata con rispetto ed onestà. Ma anche cinema QUEER, indipendente, prodotto da una generazione nuova di cineasti più aperti, risoluti, coraggiosi. Magari a qualcuno non piace, ma dal 1895 ad ora una parte dell’umanità qualche passo in avanti l’ha fatto. Spero di riuscire a pubblicarne sul sito un estratto entro la fine del 2004 e soprattutto spero di trovare un editore “illuminato” e generoso che lo dia alle stampe integralmente – ma francamente, vista la scarsa attenzione (se non proprio ostracismo) verso gli argomenti e gli autori fuori dal coro, non sono affatto fiduciosa…

Eliselle: Cinzia, da che cosa è partita e dove vuole arrivare?

Sono partita scrivendo lettere d’amore per procura, dipingendo sulle scale di casa perché i miei familiari non sopportavano l’odore dei colori ad olio. L’inizio della mia avventura è l’unica cosa certa nella mia vita, tutto il resto è stato un concatenarsi di eventi che raramente ho scelto. Non ho la più pallida idea di dove arriverò - né, in fondo, m’importerebbe saperlo. Vivo e vorrei poter continuare a farlo dando il mio contributo secondo le mie conoscenze e capacità, magari con qualche opportunità in più. Ma anche in questo caso non riesco ad essere molto ottimista – il nostro paese sta pericolosamente regredendo, degradando su posizioni sempre più integraliste, reazionarie. Di questa deriva politica, culturale ed etica ne fanno le spese tutti ma per primi coloro i quali criticano il sistema o semplicemente non ne vogliono o possono far parte. Dimmi, che razza di prospettive può avere una persona omosessuale o, peggio, in transito da un genere all’altro, in un paese dove non solo gli sono negati pari diritti e opportunità creando pericolose fasce di privilegio ma, se “visibile” e impegnata a chiedere di essere accettata e riconosciuta, le istituzioni e la cosiddetta società civile permettono senza scandalizzarsi, minimizzando, che divenga oggetto di soprusi, privazioni, pestaggi, stupri, linciaggi fisici e morali? Il governo di centro-destra e parte dell’opposizione, con l’approvazione di leggi discriminatorie, antidemocratiche, lesive delle libertà individuali, palesemente contro i diritti delle donne, dei singol, degli omosessuali, dei non cristiani e delle minoranze in genere, e la chiesa, soprattutto nella figura di certi suoi titolati o ripugnanti capoccioni (Ratzinger, Baget Bozzo, Tonini e compagnia danzante), armano la mano degli squadristi che in Italia stanno mettendo a ferro e fuoco la vita di chi non è loro gradito e che, proprio per questo, non gode di alcun credito, garanzia, protezione… Questa è la realtà che stiamo vivendo ma, in un sistema dove l’informazione e la didattica sono perlopiù impegnati a compiacere o non dispiacere i suoi padroni, dove, se non fai parte di una corporazione, sei niente, è proprio questo che la gente non può e non deve sapere. Mi chiedo: anche se ne fosse informata, sino a che punto reagirebbe? Debolmente, temo...

Eliselle: Nei tuoi racconti cosa c'è di te?

Traggo spunto dalla mia vita, ma di veramente o esclusivamente autobiografico, in fondo non c’è molto – tranne dove esplicitamente dichiarato.

Eliselle: La tua ecletticità risponde al tuo desiderio di sperimentare o fa parte della tua natura?

Entrambe le cose - inscindibilmente, incrollabilmente.

Eliselle: Che cos'è per te la scrittura? E' un momento catartico per liberarti di fantasmi, per gridare la tua rabbia?

È comunicazione, espressione. Per me non è né terapeutica, né catartica – non lo è mai stata. Scrivo semplicemente perché non posso farne a meno, perché in fondo non so fare molto altro e parlare mi riesce peggio, perché ho la sciocca illusione che serva, abbia un senso. Offro chiavi di lettura alternative, punti di vista. Scrivo per raccontare quello che vedo, come lo vedo, per dire la mia e attraverso me, con “Borderline”, dare questa stessa possibilità anche a chi non ne ha i mezzi, le possibilità. Mi faccio strumento - luogo di transito di opinioni, vissuti, immagini, parole.

Eliselle: Chi era Cinzia ieri, e chi è oggi: dai un colore al passato, al presente e al futuro...

Bella domanda. Ero una ragazzina saccente e triste. Sono una donna che si crede libera e che sta imparando a non prendere nulla troppo sul serio. Sarò, spero, la persona che sono – magari un po’ migliore.

Eliselle: Ultima ma fondamentale domanda: Cinzia e il rapporto che ha con l'erotismo...

Con l’erotismo ho un rapporto creativo, in divenire, animato da curiosità, partecipato stupore e profonda avversione verso gli stereotipi, i modelli imposti, le regole e i luoghi comuni che lo dominano e condizionano. L’erotismo è una metafora della vita, delle sue più basse ed alte esteriorizzazioni. L’erotismo, come la bellezza, è anche, per me, materia di molte inafferrabili riflessioni sul senso profondo dell’esperienza umana.

 

Le immagini, se non diversamente segnalato, sono prevalentemente tratte da materiali fotografici e grafici preesistenti modificati e riadattati dall'autrice. La riproduzione parziale e non a scopo commerciale del materiale pubblicato (immagini e testi) è consentita citando la fonte (indirizzo web) e l’autore (Cinzia Ricci o altri), diversamente tutti i diritti sono riservati.

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