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Riordinando i documenti che compongono questa sezione, per caso ho rivisto in sequenza prima la foto di Bella Martinez, transessuale ventiquattrenne morta assassinata a Los Angeles, e poi quella di Fanny Ann Eddy, attivista lesbica madre di un bambino morta l’anno scorso, anch’essa brutalmente assassinata.

Come sempre ho cercato nello sguardo la vita, nei tratti somatici la storia – e sono precipitata in un abisso disperante. Furono persone che amarono, soffrirono, risero. Sognarono e lottarono per un mondo libero nel quale ogni persona abbia il diritto di vivere, libera - e per questo morirono. Assassinate. Perché la smettessero di ricordarci quanto stupidamente conduciamo le nostre esistenze, in quante anguste galere le costringiamo trascinandoci appresso fantasmi, consanguinei e simili, di quali feroci indifferenze e violenze siamo capaci – pur di non vedere, continuare a non capire, crederci superiori anche a costo della vita degli altri, spesso sulla loro pelle, dimentichi che non c’è libertà per nessuno là dove la libertà non è di tutti.

Di queste donne belle e rare, mai più respiri, parole, odori. Solo fotografie e parole - scritte. Grida di dolore - inascoltate, solitarie. E orgoglio, bellezza, dignità.

Giustizia, verità, amore - ogni anima oltraggiata non chiede che questo, e per questo vive, paga, troppo spesso muore a causa dell’odio e del disprezzo, in un silenzio che espone e rende complici.

Idealmente stringo e fortemente amo chi getta il suo corpo nella lotta anche a costo di perderlo – perché la vita di un essere umano nulla vale e a nulla serve se è acritica, asservita sopravvivenza senza consapevolezza, generosità, partecipazione.

(C. Ricci - Luglio 2005)

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Aggiornato Sabato 23-Dic-2006


 

29 SETTEMBRE 1995

Cassino (Frosinone). Renato Lena, 48 anni, infermiere, è trovato cadavere, nudo, nella sua casa, ucciso da una coltellata al cuore. Reo confesso un giovane 24enne di Salerno, militare di leva, Nicola Cicala. Condannato a 14 anni per omicidio volontario, in appello a 8 anni per omicidio preterintenzionale. Dichiara che voleva solo ferire e non uccidere.

2 NOVEMBRE 1995

Mogliano (Treviso). Carlo Trabucco, 64 anni, commerciante, è massacrato di botte e poi ucciso con il cranio sfondato nella sua casa. Sospettato un giovane slavo che frequentava da un po' di tempo, scomparso anche dalla pizzeria dove lavorava.

11 NOVEMBRE 1995

Roma. Dopo le dichiarazioni del capo della Polizia, Fernando Masone, che agli inizi del 1993 parlò di "un nuovo spirito di collaborazione tra la comunità e le forze dell'ordine" (sottolineando che non avrebbe più permesso quella forma di sottile discriminazione alla quale erano sottoposti i gay proprio da parte degli agenti) e in seguito a vari esposti anonimi, il vice ispettore Giuseppe Miracapillo, invia la polizia del Celio a sequestrare il registro dei soci e a porre i sigilli alla sede della Gay House in via Ghiberti 8/b (regolarmente assegnata all’associazione ma, dopo 4 anni, ancora senza regolare contratto di affitto per inadempienza dell’IACP).

1995

Modena. Marisa e Renata si incontrano in una fabbrica di ceramica dove lavorano. E si innamorano. Comprano una casa e aprono un allevamento di polli. Gestiscono insieme, con il passare degli anni, una pizzeria, un bar, una rosticceria. Trascorrono 30 anni. Una sera restano coinvolte in un incidente stradale. Marisa si salva, Renata finisce in terapia intensiva, può ricevere visite limitate e solo una persona per volta. Marisa chiede di vederla, permesso negato. Solo i parenti. Renata ha un fratello che vive a Philadelphia. Che non viene mai a trovarla. In sette mesi Marisa riesce a vedere la sua compagna soltanto sette volte. Renata muore sola, il fratello torna e reclama l'eredità. Marisa è costretta a «ricomprarsi» metà della casa e della rosticceria.

 

 

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1995
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