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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Arcigay Arcilesbica Pianeta Urano Verona

COMUNICATO STAMPA del 6 Maggio 2001

 

Se il fascismo, storicamente, non esiste più, l'ideologia della sopraffazione e della violenza, i metodi squadristi e il disprezzo per la democrazia di stampo fascista sono ancora più che mai vivi, specie a Verona, culla delle nuove e vecchie destre (che differenze vi siano non l'abbiamo ancora capito). A un clima di pesante oscurantismo e reazione sostenuto sia dagli amministratori degli enti locali (col silenzio ma pure con monete sonanti - vedi i finanziamenti ai concerti nazi-rock e a pseudo-mostre editoriali di estrema destra), sia dalle cosiddette "frange estreme" in varie salse (neo-fascista, integralista cattolica, negazionista, antimodernista) si è aggiunto ieri sera un nuovo brutale episodio di violenza fisica.

Alcuni attivisti dell' “Altra Verona”, quella che lotta per il pluralismo, la democrazia e il diritto di cittadinanza per tutti, sono stati aggrediti e malmenati con cinghie e catene presso un banchetto allestito in via Leoni da un manipolo di "baldi ragazzotti".

Ferito Gianni Zardini, presidente del Circolo Pink - Centro di iniziativa e cultura gay e lesbica di Verona, atterrato e preso a calci Roberto Aere (sempre del Pink), candidato al senato nelle liste di Rifondazione Comunista, picchiate altre persone del Coordinamento laico antirazzista "Cesar K.", che partecipavano alla promozione della manifestazione che si terrà a Verona il 9 giugno per reclamare pieno diritto di cittadinanza per le persone omosessuali e per tutte quelle categorie sociali che non godono di piena dignità e diritti. Al tardivo intervento di un rappresentante delle forze dell'ordine i cari giovani se la sono data a gambe. Le persone aggredite sono state condotte in ospedale e in seguito in questura, dove hanno identificato tra gli aggressori quattro o cinque militanti di Forza Nuova, come Luca Castellini, noto esponente del partito neo-fascista.

Il movimento gay e lesbico veronese, Circolo Pink, Arcigay Arcilesbica Pianeta Urano e coloro che sostengono le battaglie di civiltà e pluralismo non si faranno intimidire da violenze e minacce, ma continueranno uniti e solidali il proprio percorso di rivendicazione dei diritti civili, contro la "cultura" dell'esclusione e della violenza.

Ci auguriamo che la città di Verona e l'Italia tutta esprima il proprio sdegno per il fatto avvenuto, che venga messo in discussione il vergognoso sdoganamento da parte delle istituzioni e dei mezzi d'informazione delle forze di estrema destra, come Forza Nuova, che nonostante il doppiopetto conservano orgogliose la camicia nera e il manganello.

Federico Magnani, presidente Arcigay Pianeta Urano Verona

 

Comunicato del 10 Maggio 2001

 

I neofascismi veronesi si stanno mobilitando, con la vigliaccheria propria di chi non ha il coraggio delle proprie idee e rifiuta l'agone democratico quale terreno di scontro politico, scegliendo invece gli insulti e le intimidazioni per tentare di bloccare le battaglie di civiltà del movimento gay italiano e in particolare delle associazioni gay-lesbiche veronesi.

E' infatti giunta una busta datata 8 maggio 2001 al recapito di Arcigay Pianeta Urano Verona, indirizzata al presidente e consigliere nazionale Arcigay Federico Magnani, contenente un volantino recante il seguente testo, omologo a quello ricevuto alcuni giorni fa dall'altra associazione veronese Circolo Pink:

[simbolo di uno scudo con scala e celtica]

"Brutto frocetto schifoso! Tu e la tua banda di bolscevichi depravati! La dovete smettere di insultare i nostri camerati e la loro gloriosa lotta per la famiglia e la ricostruzione nazionale! Dovete smetterla di vomitare menzogne e falsità dal vostro merdoso sito! Il fascismo non esiste più? Il fascismo risorgerà e vi seppellirà! Anzi, visto che vi piace tanto Urano... Vi ci manderemo su un missile piombato! L'italia ha bisogno di bambini non di finocchi. SUPREMAZIA FASCISTA"

[simbolo della croce celtica].

Il volantino fa riferimento al sito www.urano.it e al comunicato firmato dal presidente che denunciava le violenze subite dai compagni del circolo Pink e la pervasiva presenza dell'estrema destra a Verona.

Abbiamo sporto denuncia-querela contro ignoti presso la questura di Verona.

Non aggiungiamo ulteriori commenti, ma manifestiamo la ferma intenzione di continuare a lottare, Arcigay Arcilesbica Pianeta Urano assieme a Circolo Pink, per una Verona democratica e civile.

A tutti coloro che condividono la nostra visione, appuntamento il 9 giugno a Verona per la manifestazione nazionale "La cittadinanza va scritta".

Il presidente, Federico Magnani

 

Intervista al presidente del circolo, Gianni Zardini

Di "REDS" - Giugno 2001

 

Potreste illustrare brevemente la dinamica dell'aggressione che avete subito il 5 maggio scorso?

Sabato 5 maggio era uno dei giorni individuati da noi del circolo Pink e da altre associazioni e gruppi veronesi per fare pubblicità alla manifestazione nazionale "LA CITTADINANZA VA SCRITTA" che si terrà a Verona sabato 9 giugno 2001. Era inoltre presente Roberto Aere candidato al Senato per Rifondazione Comunista, oltre a pubblicizzare la manifestazione facevamo anche campagna elettorale per Roberto. Ad un certo punto si sono presentati al banchetto, erano le 19.00 circa ed eravamo in pieno centro, una decina di ragazzotti che in un primo momento sembravano solo intenzionati a parole ma che poi sono passati subito ai fatti, calci e pugni. E' spuntata una grossa catena che poi hanno perso. La nostra reazione di difesa è stata quella di attirare l'attenzione della gente, il sabato pomeriggio Verona come altre città è piena zeppa di gente, ai nostri urli i fascisti si sono accorti che tutta la gente presente ha notato l'accaduto e sono arretrati. Noi a debita distanza li abbiamo seguiti, ma ad un certo punto 4 di loro si sono sfilati cinture e ci hanno nuovamente caricato. Tre di noi sono finiti all'ospedale per contusioni varie. I ragazzotti sono appartenenti a FORZA NUOVA, gruppo neo-nazista che a Verona é molto attivo, anche con l'appoggio di alcuni assessori molto fascisti. Questa la dinamica dei fatti.

Come avete vissuto ed è stata vissuta la vostra presenza dopo questi fatti?

Personalmente ho ricevuto molte testimonianze d'affetto dopo i fatti, come presidente del Pink e come persona aggredita. Molte associazioni, gruppi, partiti, sindacati e singole persone ci hanno sostenuto, non vi é stato un effetto boumerang negativo, non ci siamo sentiti isolati. Personalmente come presidente di un'associazione gay e lesbica, la paura era quella che altri del circolo potessero rimanere coinvolti sia durante l'aggressione che nel post aggressione. E' molto facile che dopo fatti del genere le persone non vogliano più frequentare il circolo per paura, cosa molto spiacevole ma comprensibile. In effetti i soci e le socie del Pink non sono scappati, ma è stato necessario un incontro per poter spiegare chi è FORZA NUOVA e come sono avvenuti i fatti e cosa soprattutto era necessario fare per fronteggiare una situazione sempre più dura per tutti.

Quale è stato l'atteggiamento delle istituzioni (forze dell'ordine, magistratura, forze politiche, chiesa, ecc.)?

La polizia che è intervenuta subito dopo l'aggressione ha solo perso tempo, invece di inseguire gli aggressori si é fermata con noi a chiedere cose che potevano benissimo essere chieste dopo, un atteggiamento che lascia pensare molte cose. La chiesa cattolica veronese, quella ufficiale, non una parola nonostante pressioni arrivate. Il sindaco ed altre istituzioni non si sono sentite ma credo sia anche coerente con una linea politica di appoggio all'estrema destra, personalmente avrei sentito come falso un messaggio di sostegno da parte del sindaco di Verona. Devo dire che comunque l'atteggiamento della Digos e del Vice questore di Verona sono stati molto corretti, anche se in un primo momento sembrava che la nostra denuncia non la si sarebbe fatta subito ma nei giorni successivi, cosa pericolosa che lasciava spazio a contro denunce che sono puntualmente arrivate. Diverso é stato il sostegno di RC e dei sindacati veronesi tutti molto solidali con noi, cosa che naturalmente ci ha fatto molto piacere.

Tranne i quotidiani dichiaratamente di sinistra (manifesto, liberazione, unità) non ci pare che la notizia sia comparsa su altri organi di informazione di diffusione nazionale. Come si è comportata invece la stampa locale?

L'informazione veronese è molto carente, esiste un solo giornale quotidiano "L'ARENA", spesso molto di parte, non la nostra. L'informazione é stata data in modo abbastanza corretto, due articoli. E' stato interessante notare che a differenza di altre volte non sono comparsi articoli della controparte, dato che loro hanno sostenuto che siamo stati noi ad aggredirli. Un articolo apparso sull'ADIGE, settimanale veronese, molto critico nei confronti delle forze dell'ordine.

Come vedete in prospettiva, alla luce di questo episodio e dell'affermazione elettorale delle destre, la vostra iniziativa politica e sociale sul territorio?

Credo che come in altre occasioni di aperta discriminazione il nostro atteggiamento è stato quello di non fermarsi, la nostra situazione cittadina è da molto tempo difficile non solo per le persone omosessuali ma in generale per tutte le diversità. Verona è da molto tempo città intollerante e noi gay e lesbiche ci siamo dovuti adeguare, o lottare o chiudere il circolo. Ci siamo dovuti rendere conto in prima persona che o ci si assumevamo le nostre responsabilità e pretese oppure soccombevamo, non é sempre possibile demandare al parlamentare e partito di turno che difenda i tuoi diritti lo dobbiamo fare noi in prima persona, questo comporta una visibilità che a volte si paga. Una mossa che credo vincente è stata quella di non rimanere isolati ma di collaborare sempre più con associazioni non omosessuali ma che come noi stavano a sinistra e che al pari di noi combattevano per analoghi diritti. Le elezioni per noi non hanno cambiato nulla nella merda eravamo nella merda ci siamo ritrovati dopo il 12 maggio, pazienza anche questa situazione ci darà motivazioni per continuare a lottare. Senza un nemico come si fa?

Quale messaggio vorreste rivolgere ai nostri lettori, che nella maggior parte sono militanti o simpatizzanti di Rifondazione comunista?

Di venire a manifestare il 9 giugno a Verona.

 

Circolo Pink e Rifondazione Comunista di Verona - 28 Ottobre 2005

 

BATTUTA D'ARRESTO ALLA MARCIA IMPUNITA DI FORZA NUOVA E DELLE SUE PRATICHE RAZZISTE E VIOLENTE: a sancirla è l'esito di un lungo dibattimento processuale e che oggi hatrovato nella sentenza di condanna di esponenti di Forza Nuova la riaffermazione dei principi democratici antifascisti e antirazzisti a Verona.

I FATTI: aggressione al banchetto del Pink.

Il 5 maggio 2001 in pieno centro e in pieno giorno una decina di esponenti di Forza Nuova esegue un attacco squadrista con catene e cinghie contro il banchetto del circolo Pink mentre stava pubblicizzando assieme alla chimica c.s.o.a. e rifondazione comunista la imminente manifestazione nazionale sul diritto di cittadinanza delle persone con diverso orientamento sessuale e sostenendo la candidatura al Senato nelle liste di Rifondazione Comunista di Roberto Aere. Gianni Zardini, presidente del circolo Pink finisce all'ospedale con una profonda ferita al volto in seguito ad una cinghiata. Altre due persone subiscono lesioni al volto colpite da calci e pugni. Roberto Aere cade a terra spintonato. Questa aggressione avviene dopo un periodo di minacce pesantissime fatte da Forza Nuova con volantini intrisi di odio e razzismo e con un comizio fatto in piazza bra qualche giorno prima dell'aggressione, nel quale Bussinello attaccava pesantemente i diritti delle persone omosessuali e transessuali.

Oggi possiamo affermare che quel clima di intimidazione e di intolleranza che sembrava inarrestabile ha trovato nell'esito di questo processo un limite e un precedente giuridico che va a contrastare la politica xenofoba e razzista di Forza Nuova e delle varie formazioni integraliste e di destra che a Verona si muovono.

Dobbiamo però collegare quanto accaduto al circolo Pink nel 2001 con un clima di razzismo legittimato culturalmente ed istituzionalmente da una amministrazione di destra che nel 1995 ha votato mozioni palesemente discriminatorie nei confronti di gay, lesbiche e transessuali aprendo un periodo buio per i diritti di cittadinanza a Verona. E' noto che dopo quelle mozioni ne passarono altre contro i Rom, contro le prostitute, contro le 'fasce più facilmente attaccabili ed escludibili'.

Da quel clima non siamo ancora usciti. Ancora oggi l'attuale centrosinistra non ha rinnegato quelle mozioni e spesso ha preferito copiare i sistemi della destra per affrontare le questioni che ogni diritto di cittadinanza pone. La città è ancora teatro di gravi manifestazioni di violenza e intolleranza, di ripetute aggressioni fasciste come le campagne d'odio della lega contro gli stranieri, il tentato omicidio di volto s. luca di pochi mesi fa, e l'attentato incendiario della chimica.

Il circolo Pink saluta questa sentenza che riprende un percorso di cittadinanza ed auspica che altre componenti della società seguano con più coraggio senza delegare alla magistratura la pratica dell'antifascismo garantendo per chiunque la possibilità di abitare in una città aperta.

 

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