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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Dall'ottimo “Omocidi” di Andrea Pini (Stampa Alternativa, 2002)

 

Rodolfo Lodovigi, aveva 59 anni e faceva il rappresentante di moda. Venne trovato morto nudo sul letto, il cranio fracassato da un soprammobile in pietra, 6 ferite da coltello da cucina, "il volto pulito dall'assassino in un gesto di pietà". "La Repubblica" sostiene che Lodovigi è stato ucciso con modalità molto simili a quelle di un delitto avvenuto nel 1977: anche in quel caso la vittima, conosciuta come gay, aveva la testa fracassata ed è stata trovata in casa, seminuda. Rodolfo, gay dichiarato tra amici e conoscenti, frequentava il mondo della moda fiorentina, amava viaggiare e sul suo comodino c'era la guida gay internazionale Spartacus. Viveva solo, separato dalla moglie da 13 anni, aveva due figli. La sera della morte aveva fatto entrare in casa con fiducia il suo, o i suoi assassini, perché la porta è stata trovata chiusa a chiave. Nessun segno di lotta sul corpo, la casa a soqquadro, una bottiglia di alcool vuota, non è chiaro se ci sia stato furto, il cadavere nudo sotto le lenzuola, tracce di sangue in camera e in bagno, ma l'assassino ha cercato di ripulire, lasciando comunque impronte un po' dappertutto, frugando anche tra le foto. Forse l'assassino conosceva già la casa del Lodovigi. Delitto non premeditato, dice "La Repubblica". Prima fermato e poi arrestato un giovane albanese, S. Meta, 19 anni, che già conosceva la vittima come testimoniano alcune foto trovate a casa di Rodolfo e le dichiarazioni di amici. Il giovane in un primo momento ammise solo che si erano conosciuti un mese prima al cinema a luci rosse Italia, e che si era prostituito con il Lodovigi per 20.000 lire. Poi risultarono le impronte di Meta sulla bottiglia trovata in casa ed egli ammise di essere stato lì la sera dell'omicidio, ma negò il delitto. Alcuni immigrati albanesi che vivevano nella stessa comunità fiorentina sono stati intervistati da "La Repubblica". Uno di loro dichiarava che nel gruppo nessuno aveva a che fare con l'omosessualità, ricordando anche che in Albania l'omosessualità era punita col carcere. Il giorno dopo venne arrestato un altro albanese, amico d'infanzia del Meta, Mustafa Ben, 21 anni, con le stesse accuse di omicidio. Erano sue le altre impronte sulla bottiglia d'alcool. Alla fine confessarono di avere frequentato insieme Rodolfo Lodovigi. Si parlò di "menage a tre", particolare confermato anche da amici italiani. "Gli inquirenti cercano le prove", scrivevano i giornali in quei giorni. Poi il silenzio stampa. I due albanesi erano stati poi rilasciati, e quindi anche questo delitto rimane irrisolto.

Per inciso, forse non del tutto casualmente il 2 luglio '91 venne chiuso per 20 giorni il cinema Italia dal Questore di Firenze, in seguito ad un blitz in cui furono denunciate alcune persone per atti osceni (gay).

 

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