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Aggiornato Venerdì 26-Gen-2007

 

Il primo articolo che vi proponiamo (a firma dell'ineffabile Paola Didonè), di fatto sostiene che i gay sono dei pericolosi criminali che appestano la zona sottraendola al godimento degli onesti cittadini non più liberi di "prendervi il fresco" (non solo quello, evidentemente). Infatti, tempo addietro, la zona è stata «bonificata da malintenzionati» (i gay di cui sopra), i quali, alla fine, hanno traslocato altrove per poter continuare ad «adescare le proprie vittime». L’esimia signora Didonè, facendosi interprete della preoccupazione dei bagnanti, termina riscontrando «che il fenomeno si sta ripetendo».

Analogamente il terzo, pubblicato ad un anno di distanza con molti, troppi punti in comune con il primo: età della vittima, tipo di aggressione e lesioni riportate, stessa zona, addirittura stesso titolo, stesse frasi (quasi identiche), stessi contenuti omofobi e stessa autrice. Inutile dire che la bonifica andrebbe fatta, sì - ma all’albo dei giornalisti!

Anche in questo articolo si evince che i veri «malintenzionati» non sono i ladri e i picchiatori, ma gli omosessuali che imperversano importunando poveri, accaldati e insonni uomini soli che se ne vanno a zonzo, al buio, in piena notte, lungo le rive del fiume.

Comunque, tutti i casi raccolti dimostrano quanto i gay siano considerati appetibili dalla microcriminalità che sa di poterli colpire generalmente senza conseguenze. E sulle rive del Brenta, come in altri luoghi dove i gay usano incontrarsi, le aggressioni omofobe e/o a scopo di rapina sono frequentissime.

Non è dei gay che occorrerebbe far pulizia, ma di chi delinque approfittandosi di loro senza che questo scandalizzi alcuno!

C. Ricci

 

La brutta avventura è capitata a un cinquantenne dell'Alta Padovana che si trovava in una zona notoriamente frequentata dagli omosessuali. E' stato aggredito da più persone ed ha subito gravi lesioni. Lo hanno rapinato di tutto quello che aveva in tasca

Di Paola Didonè – “Il Gazzettino”, 27 Maggio 2005

 

FONTANIVA Alta Padovana. Picchiato selvaggiamente e rapinato mentre, in piena notte, "prende il fresco" lungo le rive del fiume Brenta, in una zona notoriamente frequentata da omosessuali. E' accaduto l'altra notte ad un cinquantenne residente in un paese dell'Alta Padovana: l'uomo ha riportato lesioni alla colonna vertebrale e contusioni in varie parti del corpo guaribili in 30 giorni.

La brutale aggressione è accaduta nel territorio compreso tra i comuni di Cittadella e Fontaniva, sull'alveo del fiume Brenta che attraversa e lambisce entrambi i due comuni. Non è dato sapere cosa ci facesse il cinquantenne in piena notte nella riva del fiume, nella zona nota a tutti per essere frequentata da gay che scelgono la tranquillità dell'area golenale per lasciarsi andare ad effusioni. L'unica certezza è che l'uomo è stato aggredito con calci e pugni al volto, allo stomaco ed alla schiena da una o più persone che l'hanno lasciato a terra dolorante dopo avergli asportato il contenuto delle tasche. L'uomo è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Cittadella che, al termine degli accertamenti eseguiti in due riprese - nella notte e nella mattinata di ieri - gli hanno riscontrato gravi lesioni alle vertebre e contusioni al volto ed al corpo. La zona teatro della rapina è arcinota alle forze dell'ordine, che qualche anno fa hanno addirittura presidiato per giorni la zona utilizzando militari in borghese che, fingendosi semplici bagnanti in bermuda e cappellino, avevano monitorato l'intera zona e colto in flagranza di reato alcuni omosessuali che importunavano a tutte le ore del giorno e della notte ragazzi ed uomini che frequentavano il Brenta. La brillante operazione delle forze dell'ordine aveva dato i frutti sperati: per qualche tempo infatti la zona era stata completamente bonificata da malintenzionati, che avevano scelto così altri "lidi" per adescare le proprie vittime. Dopo l'inquietante episodio dell'altra notte, però, tutto lascia pensare che il fenomeno si stia ripetendo, con grande preoccupazione di chi frequenta le rive del Brenta esclusivamente per rinfrescarsi nelle acque del fiume e godere dell'ombra degli alberi ad alto fusto.

 

I due giovani convincevano uomini con tendenze omosessuali e poi, minacciandoli con armi e picchiandoli, si facevano consegnare denaro e oggetti preziosi

Di M. C. - “Il Gazzettino”, 09 Agosto 2005

 

TEZZE SUL BRENTA - I carabinieri di Cittadella hanno arrestato, sabato, i due presunti responsabili di due rapine perpetrate ai danni di altrettante persone nella zona di Tezze sul Brenta. I due giovani convincevano uomini con tendenze omosessuali e poi, minacciandoli con armi e picchiandoli, si facevano consegnare denaro e oggetti preziosi.

In manette sono finito Veliso Zanon, 30 anni, di Galliera Veneta, già con precedenti penali per reati contro il patrimonio, e Michele Lessio, 28 anni, residente a San Martino di Lupari. Erano stati denunciati a piede libero alcuni giorni fa, ma le indagini condotte dai militari, coordinati dalla Procura di Bassano, portato alla raccolta di prove considerate "schiaccianti". Uno dei due ha ammesso le proprie responsabilità ed ha fatto recuperare parte della refurtiva, una pistola e le manette con le quali hanno immobilizzato una delle vittime. Significative anche le comparazione dei tracciati telefonici. I due si trovano rinchiusi nei penitenziari di Padova e Vicenza.

Le indagini sono in pieno svolgimento, potrebbero essere scoperti episodi non ancora denunciati. La tecnica usata dai due giovani era semplice. Nel parcheggio nella zona del ponte di Fontaniva uno dei due adescava la futura vittima. La convinceva ad appartarsi in riva la fiume dove appostato c'era il complice che al momento utile entrava in azione. Il primo episodio attribuito ai due, senza un'occupazione stabile, risale al 20 maggio scorso quando in territorio di Tezze a un 45enne del posto sono stati tolti portafogli e oggetti di valore.

Qualche giorno dopo, il 26 maggio, si è verificata un'aggressione ancor più grave. Un 54enne di Fontaniva è stato picchiato, rapinato e abbandonato in mezzo ai campi, ai confini fra Tezze e Cittadella, ammanettato al volante della sua Opel. Nell'occasione - erano le 2 di notte - i due non hanno solo strappato la catenina d'oro dal collo dell'uomo e non si sono accontentati neppure del cellulare e dell'orologio. Facendo leva con molta probabilità sull'arma del ricatto, hanno convinto il 54enne a recarsi in casa di un conoscente e a farsi consegnare 1800 euro. L'uomo è stato anche picchiato, tanto che dopo essersi liberato dalle manette si è dovuto recare al pronto soccorso dell'ospedale di Cittadella, dove i medici gli hanno riscontrato contusioni giudicate guaribili in una settimana.

 

La brutta avventura è capitata a un cinquantenne dell'Alta Padovana che si trovava in una zona notoriamente frequentata dagli omosessuali

Di Paola Didonè – “Il Gazzettino”, 22 Giugno 2005

 

FONTANIVA - E' stato aggredito da più persone ed ha subito gravi lesioni. Lo hanno rapinato di tutto quello che aveva in tasca Alta Padovana. Picchiato selvaggiamente e rapinato mentre, in piena notte, "prende il fresco" lungo le rive del fiume Brenta, in una zona notoriamente frequentata da omosessuali. E' accaduto l'altra notte ad un cinquantenne residente in un paese dell'Alta Padovana: l'uomo ha riportato lesioni alla colonna vertebrale e contusioni in varie parti del corpo guaribili in 30 giorni. La brutale aggressione è accaduta nel territorio compreso tra i comuni di Cittadella e Fontaniva, sull'alveo del fiume Brenta che attraversa e lambisce entrambi i due comuni. Non è dato sapere cosa ci facesse il cinquantenne in piena notte nella riva del fiume, nella zona nota a tutti per essere frequentata da gay che scelgono la tranquillità dell'area golenale per lasciarsi andare ad effusioni. L'unica certezza è che l'uomo è stato aggredito con calci e pugni al volto, allo stomaco ed alla schiena da una o più persone che l'hanno lasciato a terra dolorante dopo avergli asportato il contenuto delle tasche. L'uomo è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Cittadella che, al termine degli accertamenti eseguiti in due riprese - nella notte e nella mattinata di ieri - gli hanno riscontrato gravi lesioni alle vertebre e contusioni al volto ed al corpo. La zona teatro della rapina è arcinota alle forze dell'ordine, che qualche anno fa hanno addirittura presidiato per giorni la zona utilizzando militari in borghese che, fingendosi semplici bagnanti in bermuda e cappellino, avevano monitorato l'intera zona e colto in flagranza di reato alcuni omosessuali che importunavano a tutte le ore del giorno e della notte ragazzi ed uomini che frequentavano il Brenta. La brillante operazione delle forze dell'ordine aveva dato i frutti sperati: per qualche tempo infatti la zona era stata completamente bonificata da malintenzionati, che avevano scelto così altri "lidi" per adescare le proprie vittime. Dopo l'inquietante episodio dell'altra notte, però, tutto lascia pensare che il fenomeno si stia ripetendo, con grande preoccupazione di chi frequenta le rive del Brenta esclusivamente per rinfrescarsi nelle acque del fiume e godere dell'ombra degli alberi ad alto fusto.

 

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