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Aggiornato Sabato 25-Ott-2008

 

«La discriminazione non c’entra»

"Il Messaggero", 28 Luglio 2006

 

E’ un fatto inaccettabile e di una gravità inaudita. È questo il senso della lettera che il deputato Franco Grillini ha scritto al sindaco Veltroni dopo aver appreso del licenziamento di una coppia di lavoratori gay, del bar di piazza Colonna. «I due, direttore e barman - aggiunge - sono stati licenziati in tronco perché, e questa è la motivazione eufemistica, “non in linea con la filosofia dell’impresa”. Si tratta di Marco Carbonaro e Aldo Pinciroli, due omosessuali che vivono una relazione di coppia». E poi chiede a Veltroni «un intervento al fine di valutare, data la gravità dell’accaduto, la possibilità di richiedere alla società che gestisce i due bar della Galleria stessa la riassunzione delle persone ingiustamente licenziate». Pronta la risposta dal Comune. «Con il sostegno del sindaco, che segue il caso da vicino, ho parlato con i protagonisti della vicenda - racconta Mariella Gramaglia, assessore alle politiche per la semplificazione -. La mia speranza è che si giunga al più presto a una conciliazione concordata e serena». Ma Fabrizio Gallina, general manager della società, non ci sta. «Ma quale discriminazione e discriminazione. Tutta questa vicenda è assurda. Marco Carbonaro era solo da 24 giorni che lavorava qui. Stavamo ancora in un periodo di prova. Domenica pomeriggio davanti ad un problema, è esploso con gli altri dipendenti urlando e umiliandoli davanti ai clienti. E questo è inaccettabile i ragazzi lavorano per tante ore, in piedi sono instancabili. E questo suo atteggiamento di certo non portava equilibrio alla gestione dell’attività». E poi aggiunge, «per quanto riguarda il barman, erano 6 giorni che era qui. Ma tutto era tranne che barman. Di fatto non sapeva nemmeno preparare un caffè. E qui abbiamo bisogno di gente esperta e veloce. Non sapevo nemmeno che fosse il suo compagno. Noi avevamo bisogno di una sostituzione estiva e Carbonaro mi aveva detto che si trattava di un vero barman. Insomma la vicenda è completamente diversa da quella presentata. In questa storia la loro vita privata non c’entra nulla».

 

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