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Aggiornato Giovedì 11-Ott-2007

 

L’aria è tiepida stamattina – ha rinfrescato. Henry dice che verrà il terremoto, che questo clima è presagio di terribili sciagure…

Henry è sempre stato uno iettatore, un uomo di cattivo gusto che soddisfa i suoi pruriti coltivando in sé ciò che la parte evoluta del genere umano ha imparato ad aborrire. Henry la bestia. Anzi, Henry l’ibrido. Un uomo vermiforme, osceno e disgustoso – una larva carnaria.

Henry è un’ombra che si dilata nella stanza sino al punto che non si vede più, la si avverte – come una minaccia.

Dire di Henry che è un’entità malvagia non rende l’idea. Chi ha avuto occasione di conoscerlo sa perfettamente che non lo si può ammazzare, che la polizia non serve, non servono i dottori, i preti, le belle donne o il denaro – se Henry decide di respirare la tua aria, di nutrirsi della tua vita, ti si appiccica addosso e non te ne liberi più. Oh, sì, potrai raccontarlo agli amici, potrai cercare rifugio presso di loro, ma non potranno capire sino in fondo quello che ti sta capitando perché Henry ti ha regalato l’esclusiva, Henry è tutto questo soltanto per te – il prescelto.

Se riuscirai a convincerlo che non t’importa nulla di lui, che te ne sei abituato come ci si abitua a subire ogni sorta di angheria, un giorno, forse, se ne andrà – ma attenzione: basta un solo tentativo malriuscito per farlo infuriare ed allora non avrà pietà: per il resto dei suoi giorni se ne starà alle tue spalle, nell’ombra della tua ombra, e quanto più ti affannerai, tanto più si compiacerà di sé. Non avrai scampo.

Di norma, Henry, libera spontaneamente la sua preda solo se ha una buona ragione per farlo. Impegnati, dunque, affinché la tua vita sembri un’inutile cosa. Se già non lo sei, sforzati di apparire banale. Soffoca le emozioni e i sentimenti. Sii lamentoso e pigro. Renditi insopportabile ostentando indifferenza e distacco. Allora, forse, si stancherà di te – vittima della sua stanchezza, ammorbato dalla tua noia, forse la smetterà di farti visita, d’importunarti ovunque, di spiarti, interferire – e con naturalezza, forse, uscirà dalla tua vita dimenticando persino il tuo nome.

Se una notte, tornando a casa immersi nella solitudine e nella tristezza, vi capitasse di sentire un respiro affannoso dietro di voi; se, stando seduti in un qualsiasi posto del mondo, avvolti nell’amarezza, nella malinconia o nel disincanto, vi accadesse di sentirvi osservati; se vi si avvicinasse un uomo dall’aspetto innocuo e mite, sebbene ne proviate un’istintiva avversione, e questi si mostrasse gentile, addirittura servile; se si interessasse a voi; se scuriosasse anche goffamente nella vostra vita senza mai distrarre lo sguardo dallo scollo della vostra camicia, dalle vostre mani che carezzano le curve del bicchiere nel tentativo inutile di nascondere un’inspiegabile disagio; se, guardando altrove, vi ascoltasse e parlasse accostando sempre di più la sua sedia alla vostra e qui, con un sorriso comprensivo, vi mettesse una mano sulla spalla per poi, ad ogni parola, ripetere il gesto… fermatevi, riflettete! Chiedetegli il nome…

Henry ne inventerà uno assolutamente speciale, davvero esclusivo – tutto per voi.

 

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