L’aria
è tiepida stamattina – ha rinfrescato. Henry dice che verrà
il terremoto, che questo clima è presagio di terribili sciagure…
Henry
è sempre stato uno iettatore, un uomo di cattivo gusto che soddisfa
i suoi pruriti coltivando in sé ciò che la parte evoluta
del genere umano ha imparato ad aborrire. Henry la bestia. Anzi, Henry
l’ibrido. Un uomo vermiforme, osceno e disgustoso – una larva
carnaria.
Henry è un’ombra che si dilata nella stanza sino al punto
che non si vede più, la si avverte – come una minaccia.
Dire
di Henry che è un’entità malvagia non rende l’idea.
Chi ha avuto occasione di conoscerlo sa perfettamente che non lo si può
ammazzare, che la polizia non serve, non servono i dottori, i preti, le
belle donne o il denaro – se Henry decide di respirare la tua
aria, di nutrirsi della tua vita, ti si appiccica addosso e non
te ne liberi più. Oh, sì, potrai raccontarlo agli amici,
potrai cercare rifugio presso di loro, ma non potranno capire sino in
fondo quello che ti sta capitando perché Henry ti ha regalato l’esclusiva,
Henry è tutto questo soltanto per te – il prescelto.
Se riuscirai a convincerlo che non t’importa nulla di lui, che te
ne sei abituato come ci si abitua a subire ogni sorta di angheria, un
giorno, forse, se ne andrà – ma attenzione: basta un solo
tentativo malriuscito per farlo infuriare ed allora non avrà pietà:
per il resto dei suoi giorni se ne starà alle tue spalle, nell’ombra
della tua ombra, e quanto più ti affannerai, tanto più si
compiacerà di sé. Non avrai scampo.
Di norma, Henry, libera spontaneamente la sua preda solo se ha una buona
ragione per farlo. Impegnati, dunque, affinché la tua vita sembri
un’inutile cosa. Se già non lo sei, sforzati di apparire
banale. Soffoca le emozioni e i sentimenti. Sii lamentoso e pigro. Renditi
insopportabile ostentando indifferenza e distacco. Allora, forse, si stancherà
di te – vittima della sua stanchezza, ammorbato dalla tua noia,
forse la smetterà di farti visita, d’importunarti ovunque,
di spiarti, interferire – e con naturalezza, forse, uscirà
dalla tua vita dimenticando persino il tuo nome.
Se
una notte, tornando a casa immersi nella solitudine e nella tristezza,
vi capitasse di sentire un respiro affannoso dietro di voi; se, stando
seduti in un qualsiasi posto del mondo, avvolti nell’amarezza, nella
malinconia o nel disincanto, vi accadesse di sentirvi osservati; se vi
si avvicinasse un uomo dall’aspetto innocuo e mite, sebbene ne proviate
un’istintiva avversione, e questi si mostrasse gentile, addirittura
servile; se si interessasse a voi; se scuriosasse anche goffamente nella
vostra vita senza mai distrarre lo sguardo dallo scollo della vostra camicia,
dalle vostre mani che carezzano le curve del bicchiere nel tentativo inutile
di nascondere un’inspiegabile disagio; se, guardando altrove, vi
ascoltasse e parlasse accostando sempre di più la sua sedia alla
vostra e qui, con un sorriso comprensivo, vi mettesse una mano sulla spalla
per poi, ad ogni parola, ripetere il gesto… fermatevi, riflettete!
Chiedetegli il nome…
Henry
ne inventerà uno assolutamente speciale, davvero esclusivo –
tutto per voi.

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