

11
Gennaio 1986
•
Non posso pensare a questa vita come ad un monocromatico susseguirsi
di anni - voglio continuare ad immaginarla come un cielo i cui confini
si perdono là dove lo sguardo non può vedere.
• Siamo un granello di sabbia
nella desertitudine del cosmo.
5
Marzo 1986
•
L’amore finisce dove comincia il dolore.
• Sin tanto che i pensieri ci
precederanno non potremo fermarci in alcun luogo.
Prato,
Maggio 1986
•
Andarsene, tornare - nulla è piacevole quando non si
hanno alternative.
Prato,
5 Giugno 1986
• Non si può calpestare
la propria ombra.
20
Giugno 1986
•
Poca
cosa la mia vita: testimonianza delebile, passaggio leggero e silenzioso,
un rivolo di risa e lacrime che non so fermare.
•
Odora
d’inchiostro l’addio che non ci siamo dette.
•
Abbandonare
il caldo, rassicurante tepore di quest’autentico martirio implicherà
ricostruzioni dolorose.
•
Infantile
rifugio il pugno serrato: falsa dichiarazione di guerra o rinuncia colpevole
ad aprire la mano - in ogni caso fuga dalle proprie responsabilità.
Per puro, ribelle, irragionevole amore io apro i pugni ogni giorno ed
ogni giorno cambio la mia vita.
•
Alla
fine c’è sempre una piccola croce e un po’ di polvere
nel vento.
•
Tornerò
a fingere di non amarti e sebbene incredibile sembrerà vero.
Isola
d’Elba, 23 Luglio 1986
Chiederti
se si muore?
- Dolce crudeltà -
Certo, ma a un’altra ora.
27
Settembre 1986
Allora,
solo allora,
Potrò dire di averti amata
Avrò
preso di te il ferro e l’anima -
Tu, che t’accontenti,
un poco del sangue
E questo figlio orfano che sono.
1996
Solo lo sguardo
attende
E con l’orecchio teso
Rimesto l’ultimo sorriso.
Dicembre
1996
• Ormai da tempo le lacrime
sono sale - sale e basta.
Da
“Le tre madri - Pièce pour un homme solo”, 1986/1987
• In questo nero-notte passi
e silenzio si coprono d’ombre.
• Cos’altro è una
carezza che trascina all’inferno se non la palpebra immacolata del
tradimento?
• E giri, giri, giri su te stesso
senza nemmeno riuscire a morderti la coda - non la raggiungi più,
ti sei rattrappito al punto che non puoi nemmeno metterti le mani in tasca!
• Non è della tua morte
che m’interesso, ma della tua vita. Non è la tua vita che
amo, ma te.
• Vedi, ci sono cose delle quali
non è bene parlare perché parlandone le si condanna a morte…
• Ogni lacrima è nuova
ed unica, solo la vita sembra essere la stessa.
• Se fossi certo di somigliare
a Dio non sarei qui - basterebbe il mio passaggio ed ogni attimo si saprebbe
raccontare rendendomi superfluo e finalmente libero.
• Non è con una ciotola
che risolverai la sete e non è per una ciotola che la rimpiangerai.
• Il suicidio è una lunga
notte che ha perduto per sempre le sue piccole, scintillanti luci.
• Madre, il tuo tormento mi
ha condotto dritto alla follia!
• Si conquista una grande coscienza
nel persistere al dolore.
• Non si oltrepassa il limite
della ragione - oltre la pazzia non c’è niente.
• Così è il mio
essere: un convulso marasma d’inconsistenze e fuochi infaticabili.

|