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Aggiornato Lunedì 07-Gen-2013

 

 

10 Gennaio 2002

Sì, nell’ombra tramo, tesso per le donne che amo e per me stessa.

12 Gennaio 2002

...Continuerò a scrivere perché il silenzio quando non ci si può guardare negli occhi non è d’oro, è di merda.

16 gennaio 2002

Tempo - il bene più prezioso che abbiamo, il perno intorno al quale gira tutta la nostra esistenza... e tuttavia è la cosa più relativa ed effimera alla quale ci consegniamo...
L’unica dimensione sottile che ancora m’interessa è quella dell’anima - sgombrato il campo dagli orpelli e dagli inganni che tanto ci affascinano, attirano a sé, non rimane che questo... Ma è tanto, tanto difficile trovare un punto di equilibrio tra la vita reale, concreta, e l’esigenza di andare oltre, di essere altro... Io non l’ho ancora trovato, non stabilmente almeno e tuttavia non riesco a smettere di cercarlo...
Si può fare a meno di tutto ma ad alcune dipendenze non mi sento di rinunciare: l’amore è una di queste. Sono profondamente attaccata alla vita, le imperfezioni mi avvincono, inteneriscono, espugnano - è passando attraverso le fragilità e le debolezze che l’esperienza umana si distingue e diviene significativa, ma forse semplicemente m’inganno, me la racconto per evitarmi fatiche maggiori...
Chi sa sdrammatizzare trae dalle proprie e dalle altrui seriosità il più grande divertimento! Io, ad esempio, sono mooolto seria (un monolite), eppure di tanto in tanto riesco a cogliere dalle mie esagerazioni aspetti di una comicità assoluta - d’altronde sono proprio le persone più seriose, quelle più convinte, che meglio si prestano alle caratterizzazioni...

25 Aprile 2002

L’arte non esiste - esiste, invece, una dimensione “altra”, un luogo magico in cui l’espressione scuote, fa vibrare, racconta o spiega senza dar spazio a repliche, chiose, panegirici. Tutto è espressione e in tutto vi è del genio, una scintilla, anche breve e apparentemente insignificante - senza quel momentaneo, flebile o accecante brilluccichio nulla avrebbe senso. Passione, autenticità assoluta o assoluta espressione ed anche estraneità, o perfetta, totale aderenza al sé più profondo - è nelle piccole cose che lasciamo tracce di noi, tracce che ci sopravvivono e pure andranno perdute, senza nome, gloria. Le mani del pastore che mungono la vacca, l’artigiano che ricava una modanatura da un vecchio pezzo di legno stagionato, la vecchia che porta gli avanzi del pasto ad una pasciuta colonia di gatti, l’amica mai conosciuta che prova a vederti fra le parole che scrivi e tu che conosci la dolce pesantezza della scrittura, le insidie e le meraviglie del pensiero ma non vi rinunci. Siamo api laboriose intente ad assolvere il loro compito, concludere il ciclo, dare il loro contributo perché diversamente non potrebbero. Nessun merito particolare ma forse particolari ambizioni, forse a sproposito, forse no - non è importante, penso. Importa il segno, quel solco impercettibile o dilaniante che resta e vaga in noi, lavora come l’acqua che scorre, cambiandoci, rendendoci migliori - sempre.

23 Giugno 2002

Un buco può contenere il niente tuttavia il nulla contenuto in un buco non si può misurare - né servirebbe farlo.

19 Luglio 2002

Il rimpianto è diabolico. Prima o poi s’inciampa o si sbaglia strada se ci si porta avanti guardando all’indietro, se s’indugia sul passato senza guardare dove si mette i piedi.
Qualcuno dice che non sono importanti le risposte, ma le domande - sembrerà strano, ma io m’interesso poco di entrambe, dimentico il passato e fuggo il futuro. Hic et nunc vivo la vita - mi sforzo di accettarla per quello che è e per risparmiare sulle lacrime sto imparando a non usare la fantasia.
Distratta e attenta ai segni, ai rumori, anche oggi farò l’unica cosa che posso: voltare pagina.

21 Agosto 2002

Ci sono giorni che ci chiuderemmo in casa e butteremmo la chiave. Altri in cui tutto scivola via, tranquillo e quieto. In altri ancora smarriamo la strada e ci sentiamo lieti, liberi come chi finalmente non ha più un posto dove tornare. Chimica. I pensieri, i sentimenti, sono il prodotto di un’alchimia. Anni di esperienze, statistiche, tentativi. Il vai e vieni della memoria rende sciocchi, spesso inconcludenti, talvolta strabilianti. Abbiamo molto in comune con Dio - non tutto. Per quanto anguste, tortuose o accidentate, ci sono strade che devono essere percorse. Possiamo anche pensare di fermarci, potremo persino farlo, ma il tempo, il mondo, non smetterà di tornare sui suoi cerchi e, granelli di polvere che la sottana solleva, fatalmente gireremo con lui.

23 Agosto 2002

Dopo aver attraversato l’inferno delle finzioni, quant’è bello addormentarsi senza la paura di essere sobri.

2 Settembre 2002

“Chi non vuole discussioni farebbe meglio a starsene tappato in casa” - diceva un tizio di mia invenzione - “e chi vuole avere ragione per forza non si guardi allo specchio”.

16 Settembre 2002

Vale la pena trascorrere ore ed ore alla tastiera - vale la pena perché non è per niente, perché ogni parola lascia un segno, perché ogni cosa fatta o detta trascina dietro di sé tutto quello che incontra, è movimento, è cambiamento, è quello che rimane. E nemmeno m’importa di sapere se ho dei meriti, se faccio bene o faccio male, se piaccio o meno - mi basta esserci, parte di un respiro capace di contenermi, intuirne il vigore e la leggerezza, goderne come se fosse mio. Un respiro per il respiro, non parte accessoria di quella consolatoria, idealistica o opportunistica alleanza fra persone altrimenti inconciliabili, quel far famiglia a tutti i costi, categoria, branco - quel sciacquarsi la bocca con parole abusate e logore: sorellanza, appartenenza... no, non ha questo mi riferisco ma a qualcosa di più nobile, profondo e indefinibile, qualcosa che assomiglia alla musica e soltanto il silenzio può spiegare, raccontare...

27 Settembre 2002

Sì, la vita è altrove, ma non ovunque tranne qua...

21 Novembre 2002

Una vita non può essere migliore o peggiore di un’altra, una vita è vita - ed una fiammella, anche la più fioca e lontana, può riempirla di significati quand’è vissuta nel buio. Parlo del valore delle piccole cose - quel valore che chi ha tutto e vive accecato dalla luce del giorno, non può distinguere, apprezzare. Il valore delle parole, ad esempio. Noi ne sprechiamo tante perché tante ne abbiamo e tutte possiamo usarle, ma chi deve tacere o centellinarle, anche in quelle che buttiamo via trova la sua voce - o una risonanza che riempie il silenzio, lo rende sopportabile, migliore. E le parole lavorano, incidono - quante volte l’ho detto...
La bellezza ci guarda, si specchia. Umanamente non ci riconosciamo in lei. Abbiamo così vergogna di noi stessi, così poca fiducia e stima che facciamo fatica ad accettarci per quello che siamo, vogliamo per forza essere diversi, modellare la nostra vita e quella degli altri sulle nostre illusioni, necessità o convenienze. È sbagliato - occorre dirlo? Non c’è pretesa che possa essere soddisfatta. Non vi è cosa estorta con l’inganno o le promesse che possa riempire il vuoto, rendere sereni o liberi. Non c’è abito al mondo che possa cambiarci l’anima, o proteggerci da essa.

 

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