

7
Gennaio 1994
• Che beffa, questo organismo
si rigenera da solo, senza il mio aiuto o il mio consenso. Si dissangua
ma subito è pronto a sprecarsi in nuovi massacri.
• Senza respirare ti stringerei
al petto, chiuderei gli occhi e solo allora il fiato esploderebbe in un
sussurro prolungato e potente, quasi che il cuore fosse diventato improvvisamente
capace di sgranchirsi le gambe!
• C’è qualcosa
d’irrinunciabile nell’amore… Forse è il continuo
accendersi di fiammelle - un po’ qua, un po’ là, ben
presto l’incendio ci divora preparandoci alla quiete di un silenzio
che è luce intensa, poi, inaspettatamente ci ritroviamo appagati
in tanta, assoluta purezza senza forma e ombre.
Gennaio
1994
•
Si può avere un’anima, laggiù, nel recesso
più angusto del cuore, in un angolo dello sguardo, nel sorriso
che si spenge per paura d’esser visto od offeso.
• In una scala da 1 a 10, il
quoziente d’intelligenza medio è -7!
• I mercanti d’arte: gente
che specula sui vivi come se fossero morti - e viceversa. I collezionisti:
maniaci che, spesso, ammucchiano spazzatura - e lo sanno. Il tempo: un
efficiente inceneritore - Dio sia lodato.
• Sono le premesse che fanno
la storia.
• Quello che definiamo amore
ne è probabilmente solo un pallido riflesso - un’imitazione
posticcia d’arcobaleno come il sole che filtra attraverso uno spruzzo
d’acqua al confronto di un cielo azzurrissimo in cui appare l’iridata
tavolozza di Dio.
• I limiti ci soffocano, è
vero, ma ancor di più ci opprime non trovarne nel piccolo-grande
sforzo che ci costa la comprensione.
• È l’alveo che
definisce un fiume, senza di esso quella piccola o grande massa d’acqua
potrebbe essere qualunque cosa: oceano, bozzo o nuvola - indifferentemente.
28
Gennaio 1994
• Perché è l’incedere,
un certo modo di sorridere, certe intonazioni ed espressioni che innamorano,
che assegnano un posto preciso nel microcosmo affettivo dell’altro
- un ruolo nel quale nessuno potrà sostituirci.
15
Marzo 1994
• Ho ammazzato il tempo come
s’ammazzano le mosche - con lo stesso disgusto, mossa dal fastidio
o dalla necessità.
10
Aprile 1994
•
Sorridi. Sorrido. Di fronte allo specchio raccolgo le tue labbra
sulle mie.
• Potrei finalmente accostarmi
al tuo orecchio e da lì, fluttuante rincorrersi di note, sarei
in te un canto solitario e magnifico!
• Vuoi al tuo fianco un angelo
che il tempo trasformerà in un mucchietto di ossa fragili e pelle
avvizzita? Una vecchia e inservibile carcassa capace ancora di commuoversi
guardando le tue mani? Ti basterà?
• Adesso vorrei solo quarantotto
ore di silenzio o cieli plumbei da guardare.
3/10
Maggio 1994
•
Sapremo piegarci come il ciliegio nelle mani del liutaio? Provare
lo stesso piacere per i medesimi giochi, sorridere delle infinite piccinerie
di cui siamo certamente capaci?
• Corpi belli, giovani, forti
- il sudore gli cinge il capo come una coroncina di fiori bianchi appena
un po’ ingialliti. E sorridono, ballano, si cercano, ma io non so
cosa chiedere, vedo soltanto quei corpi stringersi, toccarsi senza interesse,
senza affinità… Eccoli: dentro la carne frattaglie e forse,
un giorno, qualche storia da raccontare.
Estate,
1994
• Perché il pensiero
è leggero come una foglia portata dal vento o un piccolo uccelletto
che nel vento insegue la promessa di un’altra primavera. Ciò
che gli uomini ignorano, lui conosce e apprezza. Con una briciola, in
un giorno d’estate, torna quieto aspettando l’inverno.
Varie,
1994
•
Prevale in me la terra quieta e leggerezza saggia d’aria.
• Le persone non si rassegnano
tanto facilmente alla perdita di un sogno - della realtà, se lo
desiderano, possono comunque farne a meno.

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