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Aggiornato
Lunedì 26-Gen-2015
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2 Gennaio 2013 • Gli esseri umani? Otto miliardi di sedicenti, orribili "buoni selvaggi", acculturati. Una merdaviglia. 3 Gennaio 2013 • Gli aumenti che ci attendono saranno tremendi riducendo ulteriormente il potere di acquisto (e solvibilità) degli italiani (almeno una mensilità a testa, in media, il che significa che per alcuni le mensilità annuali saranno due in meno, o forse più), gli stipendi e i posti di lavoro (precari e non) diminuiranno, il prelievo fiscale aumenterà, i servizi pubblici saranno ridotti drasticamente e, in taluni casi, eliminanti, la moria delle imprese raggiungerà livelli record, le banche e lo Stato s'impossesseranno di denaro liquido, reale, case e beni come mai prima, riducendo sul lastrico migliaia di persone, famiglie intere, eppure... non succede nulla, nulla di nulla. La gente si lamenta, certo, ma poi parla di saldi, programmi TV, amore e tradimenti, di diritti che non ci sono più (come se ci fossero ancora) e di diritti di fatto (come se ne esistessero), programma le vacanze e nuovi acquisti anche importanti, ride e scherza, cazzeggia allegramente, aspetta il prossimo, vecchio o nuovo Salvatore che gli dica: "Tranquillo, a te, se fai le cose perbene e stai bravo, non ti tocca nessuno". Ovviamente, il disastro colpisce e colpirà i comuni mortali - e allora, se mi guardo in giro, ho il sospetto che in Italia non ve ne siano. Sicuramente, i comuni mortali si vergognano di essere tali e fingono di non esserlo. Sicuramente, la maggior parte di essi non ha i mezzi economici e culturali per passare le giornate su internet o in qualunque altro posto che non sia la strada, la panchina, il muretto, la tabaccheria o il bar sotto casa (sin tanto che ne hanno una). Sicuramente, sono o stanno per scivolare in quel cono d'ombra che li rende invisibili, inesistenti agli altri e a se stessi, ma davvero fatico a capirne, sopportarne reazioni e comportamento. In Grecia e ovunque nel mondo, i comuni mortali sono in rivolta. Non qui. Non qui, maledizione, e allora, davvero, sento che non vi è speranza. Toccheremo il fondo, prima o poi, e lì rimarremo, beoti, a lungo, molto, molto a lungo. • Non accosto mai gli esseri umani agli animali - non lo faccio perché mi sembra di offenderli e perché li ritengo in ogni caso migliori di noi. Mi procura sofferenza constatare quanto la nostra specie sia gratuitamente e stupidamente distruttiva. Provo rabbia e dolore, spesso proprio schifo verso i miei simili - e invoco con crescente convinzione la purtroppo tardiva distruzione del genere umano. Tardiva, perché i danni prodotti, la violenza che abbiamo fatto a questo meraviglioso pianeta, alle creature che lo abitano e a noi stessi, è ormai irreversibile. Ho sempre pensato, sin da bambina, che il genere umano sia un errore. Un terribile errore portatore insano di morte e distruzione. Siamo un virus letale che ha infettato la terra e l'ha condannata ad una lenta, terribile agonia. Se le mie personali scuse avessero senso, servissero a qualcosa, mi butterei in ginocchio e implorerei. Rinuncerei alla mia vita all'istante, senza alcuna esitazione, se questo servisse a porre rimedio, perché, anche se non ho responsabilità dirette, mi sento, in quanto essere umano, colpevole. La mia vita, la nostra vita, non vale un soffio di vento, un filo d'erba, un unghia del mio gatto. • La vita animale nel suo complesso, non è esente da crudeltà e arbitri. Il gatto caccia anche quando non ha fame - "gioca" con le sue vittime e le uccide persino se poi non le mangerà. Per non parlare delle galline che ne scelgono una a caso e per tutta la vita la tiranneggiano con una violenza che lascia senza fiato. Il fatto che gli animali siano capaci di comportamenti che troppo semplicisticamente pensiamo ci corrispondano (somiglino), non mi consola, né mi scandalizza o stupisce, non me li rende più apprezzabili, né meno. Francamente, non mi sento di giudicare quello che accade nel regno animale da un punto di vista emotivo, peggio, umano. Sarebbe troppo comodo e troppo inutile farlo. Penso solo che se facessimo parte di questo regno, se fossimo animali al pari degli altri, avremmo abilità e facoltà differenti da quelle che in realtà abbiamo e forse sì, faremmo danni ugualmente (altre specie sono una minaccia per certi equilibri dell'ecosistema, specie quando già ampiamente compromessi dal nostro massiccio, distruttivo intervento), ma non nelle proporzioni e della gravità di cui siamo capaci, colpevolmente, consapevolmente. Il mondo animale (e vegetale, ma non sono abbastanza preparata per parlarne) è strapieno di comportamenti che la nostra testolina bacata cerca di umanizzare, quando va bene, altrimenti non comprende o non accetta: animali che cambiano sesso in base alle necessità, altri che si riproducono per partenogenesi, carnivori che proteggono e allevano le loro prede, anche se affamati (non in cattività, ma allo stato brado), relazioni omosessuali o omoaffettive stabili e occasionali, sesso praticato per il piacere di farlo (non a scopo riproduttivo, il caso dei delfini e dei bonobo, tanto per citare due specie), consapevolezza della morte e trasmissione culturale (banalmente, gli elefanti), forme di amicizia e collaborazione tra specie diverse, capacità dimostrate di empatia e compassione. Un numero incredibilmente alto di specie sono cannibali e incestuose, sempre per necessità, mai per capriccio, sfizio. Gli imperativi biologici governano il mondo naturale, la specie umana confligge, esige di dominare ma non sa farlo, manipola ma non sa gestire. La specie umana è un'orrida ibridazione pessimamente riuscita. • Monti invita Bersani e altri a “silenziare” le voci fuori dal coro. Si "silenziano" le armi da fuoco usate dai killer per uccidere a pagamento. Dimmi che parole usi, stronzo, e ti dirò chi sei. 12 Gennaio 2013 • I diritti sono le fondamenta su cui si fondano le democrazie reali. Un paese non può definirsi civile se non costruisce il proprio futuro su solide, inclusive basi culturali. Non vi è crescita economica là dove languono i diritti. Una società fondata sui privilegi di alcuni a detrimento di altri, è destinata al fallimento. 31 Gennaio 2013 • Prendi una ragazzina, la sevizi con gusto, la stupri con una spranga di ferro, quasi l'ammazzi e poi l'abbandoni a dissanguarsi nella neve. Otto anni che, nella migliore delle ipotesi, diventano quattro. Ecco, comunque lo guardi, questo paese è proprio una cloaca che trabocca e trasuda merda, marcia, nemmeno buona per concimare. 1° Febbraio 2013 • Guardo le foto dello stupratore de L’Aquila e penso: faccia di merda. Ha ragione la ragazza: otto anni o dodici, quattordici, non cambia nulla, ciò che ha fatto Francesco Tuccia (e le migliaia, i milioni di altri stronzi che occupano abusivamente un posto in questo mondo, che vivono senza meritarlo nel disprezzo degli altri, delle donne, della vita) non ha rimedio. La morte, prima che fisica, è psicologica. Quando si commette un abuso sessuale, fino allo stupro, si commette un omicidio. Mai tentato, sempre compiuto - con premeditazione, colpa e dolo. Ma vallo a spiegare a chi vive immerso, pienamente riconoscendosi, in questa cultura fascista, maschilista, machista, misogina e sessista - uomo o donna che sia. Voglio stamparmi nella mente questo viso. Voglio portarlo con me nella tomba. E non voglio dimenticare mai, nemmeno per un solo istante, che là fuori vi sono decine e decine di donne che si ammazzerebbero tra loro pur di accaparrarselo. Che si ammazzino e se lo prendano, poi, spero, lui gli dimostri di che pasta è fatto un figo da paura, un uomo vero. • Il mondo va guardato attraverso gli occhi degli altri, altrimenti ciò che si vede è nulla. 4 Febbraio 2013 • Berlusconi, una ne pensa e cento ne dice. L'ultima riguarda la restituzione dell'IMU (una genialata che, dato il quoziente di intelligenza medio degli italiani, gli farà guadagnare i voti anche di chi sta in affitto) e siccome sul Web le battute e le richieste si sprecano, ne avrei una anch'io: vorrei indietro i miei trent'anni, l'energia e la forma fisica smagliante di allora, così potrei fare fagotto e andare altrove dove certamente non mi ritroverei cinquantenne fallita e senza futuro. • Sapete come andrà a finire se non si affermerà una cultura aconfessionale che metta al centro, prima di ogni altra cosa, autodeterminazione, diritti, uguaglianza e inclusione? Andrà a finire che prenderanno ogni persona liberamente pensante e vivente, e la schiacceranno sotto il calcagno. Roba che nemmeno il nazifascismo o qualsiasi altro regime, di destra o sinistra. I presupposti vi sono tutti. 6 Febbraio 2013 • Si fa politica anche solo amministrando, tentando o pensando di non buttarla sull'ideologico. Ogni scelta, ogni azione, è politica. La politica decide, eccome - anche quando non lo fa, anche quando ci tiene tanto a definirsi non ideologica. Anzi, è proprio quando si compiono tanti sforzi per smarcarsi dalle ideologie che esplodono le contraddizioni e i conflitti peggiori, fratricidi, smascherando, di fatto, la cattiva fede o la totale inconsapevolezza di chi si presta a questo gioco populista, al massacro. Certo, occorre cambiare strada, ripensare, riprogettare il sistema nella sua interezza. Bisognerebbe avere il coraggio e la fantasia per farlo. Non è impossibile, tutt'altro, ma la gente si affeziona ai suoi mali, ne diventa dipendente, li teme meno dell'ignoto, perché li conosce, ne conosce limiti e potenzialità - per quanto li maledica, se ne lamenti, li troverà sempre preferibili a un salto nel vuoto, a qualsiasi cosa che richieda sacrifici e rinunce, cambiamenti di abitudini, soprattutto sforzi di partecipazione e comprensione, assunzioni di responsabilità. Tutto cambierà quando non vi sarà più scelta. • Il bipolarismo (o, come sta accadendo, il tripolarismo) è una iattura tremenda per questo paese. Costringe ad appiattirsi e omologarsi, costringe a mentire, a elemosinare il consenso scendendo a patti schifosi, costringe le forze politiche ad alleanze suicide, assurde, che alla fine paralizzano il paese. Per non parlare del maggioritario all'italiana e di questa legge elettorale, roba da cerebrolesi. Ma, come ho scritto in tempi non sospetti, a tutti fa comodo che le cose stiano e restino così. 8 Febbraio 2013 • Cabaret Italia. Ops, mi era sfuggito Oscar Giannino. • Andrea Camilleri, propone di inviare in dono ad ogni famiglia italiana un po’ di libri. Guarda, Andrea, non so dove vivi tu, ma dove vivo io i libri non fanno nemmeno arredamento. 12 Febbraio 2013 • Ratzinger crea un precedente storico. Con lui inizia l'era del precariato papale, dei Papa stagisti, di passaggio, a progetto. I Papi che non servono più, da ora in poi potranno essere sfiduciati e quelli che si stancano di fare Dio potranno dimettersi. In effetti, giocare da soli senza folle oceaniche plaudenti intorno, senza riuscire a imporre le regole che servono per vincere sempre, non è divertente. 15 Febbraio 2013 • Pioggia di meteoriti sulla Russia. Maledizione, bersaglio mancato. Mai una soddisfazione. 18 Febbraio 2013 • Vecchietti che fingono di adottare un cane per risultare simpatici* ai babbei (che sono tanti), fascisti che puntano a facilitare l'acquisto e la detenzione delle armi, ex comunisti pentiti che strizzano l'occhio a chi chiede leggi contro l'omofobia e il riconoscimento delle coppie di fatto, puttanieri al limite della pedofilia che promettono tutto e il contrario di tutto. Questa campagna elettorale, questa politica e questi politici, mi fanno vomitare. *) Il riferimento è a Monti che ha finto di adottare un cane abbandonato per darsi un tono da persona sensibile. Quello nemmeno se lo scuoi sente qualcosa. 19 Febbraio 2013 • Parafrasando Tonino Carotone, "è un mondo diffisile". Un triste mondo in bianco e nero dove, come se la vita potesse essere circoscritta, descritta, riassunta con pochi segni su una lavagna, i colori ed anche tutte le sfumature di grigio che escono dalle esemplificazioni, dal pensiero unico maschilista e misogino, antropocentrico e fallocentrico, dalle molte, asfittiche binarietà etero ed omosessiste (superiorità/inferiorità, maschio/femmina, ecc.), debbano essere (e sono) cancellate con la cimosa, con la condanna a morte fisica, psicologica e civile di chi non si adegua, non è conforme - uguale. In fondo, di sterminio in sterminio, passando per la medicalizzazione, le sterilizzazioni e gli stupri di massa, la repressione normativa, poliziesca, militare, questo è quello che gli esseri umani hanno sempre fatto contro le cosiddette minoranze: intere generazioni, popoli, culture, spazzate via a colpi di machete, di fucile, nelle camere a gas, con la segregazione, nei lager, nelle carceri, nei manicomi, nei ghetti fisici e mentali. Un plurimillenario tentativo di pulizia, di selezione, asservimento, domesticazione culturale, etnica, genetica, che ha fatto milioni, miliardi di morti impoverendo, immiserendo la specie umana, le sue prospettive future. Una coazione a ripetere, anche questa. La negazione e il rifiuto delle differenze, la narcotizzazione o l'assenza di risorse emotive e intellettuali individuali, generano mostri. I mostri non s'interrogano, non hanno dubbi, scrupoli, non pensano, ubbidiscono, sono organismi monocellulari in un corpo sociale che agisce per perpetuare se stesso, a qualunque costo, contro ogni logica. Circolarità della banalità del male e il male - in un mondo in bianco e nero, sempre vince per manifesta superiorità numerica, muscolare.
• Una casa abitata da felini, è sempre un posto governato dalla libertà. • Bersani: "Faremo scouting tra i grillini". Si droga, roba cattiva, molto cattiva. 21 Febbraio 2013 • Giannino. Niente laurea, solo un diploma. Niente partecipazione allo Zecchino d’oro (?), solo gorgheggi sotto la doccia. Un bugiardo patologico, insomma, uno che mente così, per sfizio, un millantatore senza costrutto. Certo che in Italia non ci facciamo mancare niente. 22 Febbraio 2013 • Negli ultimi 100 anni, solo in un'altra occasione il pronome NOI ha avuto un suono tanto sinistro. Era la prima metà del Novecento... 23 Febbraio 2013 • A campagna elettorale conclusa, i cosiddetti "grillini" si lamentano del trattamento ricevuto da chi osteggia il M5S. Squadrismi incrociati, però, mi piacerebbe fossero capaci di ammetterlo. E’ il solito copione all'italiana ove, in mancanza di consapevolezze, profondità e argomenti, si formano le tifoserie armate di tastiere e bandiere. Per ora solo lingue biforcute, spintoni perlopiù virtuali, poi, quando il potere riempirà o svuoterà le pance, staremo a vedere. Tuttavia, come ho più volte scritto, a questo punto ben venga la tempesta se servirà a scuoterci, a svegliarci. Non voterò M5S, ma sono lieta che chi vuole possa farlo e dirlo, senza paura. Anche questa, forse, è democrazia. Qualcuno afferma che abbiamo subito la campagna elettorale più ributtante, disonesta e inutile degli ultimi sessantotto anni. Chi lo sostiene ha la memoria corta, evidentemente. Vorrei ricordare a queste persone che la politica è sempre rappresentativa, perciò, i suoi toni, i suoi contenuti, i comportamenti, gli uomini e le donne che eleggeremo senza averli potuti scegliere, sono comunque espressione del corpus sociale, non alieni piovuti da Marte per recarci offesa. Abbiamo i governi e le opposizioni che meritiamo, che ci rispecchiano, o almeno rispecchiano la maggioranza schiacciante degli italiani. Sarebbe magnifico se il teatrino finisse e finalmente si potesse voltare pagina, ma non accadrà perché dalle urne non uscirà niente di risolutivo. Saremo punto e a capo. Tenteranno di mantenere la barca pari, di governare ugualmente allungando il brodo, l'agonia il più possibile, ma alla fine dovremo tornare al voto, oppure accadrà di peggio e non mi azzardo a fare ipotesi perché mi si gela il sangue solo a pensarlo. Circola voce che, in ogni caso, più nulla sarà come prima. L'unico modo perché niente sia più come prima, è che sparisca dalla faccia della terra l'intera nomenclatura al potere (sia esso amministrativo, burocratico, politico, economico ed anche culturale). Ora, capite bene, ciò, per via democratica e pacifica, non è possibile. E quand'anche vi fosse, diciamo un colpo di Stato?, che sbaragliasse l'esistente con le buone e, soprattutto, le cattive, avremo il problema che i posti di potere verrebbero prontamente occupati da persone in larghissima misura culturalmente non dissimili. Insomma, non vorrei deludere i tifosi sfegatati delle opposte fazioni, ma penso che la strada del cambiamento - autentico, non apparente - sia molto lunga (generazioni e generazioni, decine e decine di anni, addirittura secoli) e non possa prescindere da mutamenti antropologici profondi. Sulla breve, anzi, brevissima distanza, temo che tutto cambierà, se cambierà, perché nulla cambi. 23 Febbraio 2013 • Viviamo tempi bui in cui i più bassi istinti, la pancia piena di rabbia, la testa di paura, in cui il desiderio di rivalsa, addirittura vendetta, giocano brutti scherzi anche alle menti più brillanti. Una specie di obnubilamento collettivo che invece di unire, divide, con gran godimento di chi ha bisogno proprio di questa guerra tra poveri per continuare a garantirsi potere e privilegi. Leggo in queste ore tanti sciocchi e violentissimi commenti, tante recriminazioni e piagnistei dei simpatizzanti del M5S. Lamentano aggressioni verbali, suonano la grancassa, fanno branco contro gli odiati altri (tutti), sventolano gli striscioni più minacciosi che io abbia mai visto in una contesa elettorale. Non va bene, non va bene per nulla. O lo si capisce e si prende le distanze, o si rischia di cadere nella trappola, farsi trascinare in una zuffa senza costrutto che può avere esiti tremendi - per la democrazia, il libero e civile confronto, la libera, civile e pacifica convivenza. Lo so, non tutti i “grillini” sono privi di ragioni e argomenti, ma non è di loro che scrivo e mi pre/occupo. Il M5S è da sempre oggetto di una campagna delegittimante e infamante che fa di tutta l’erba un fascio, che non condivido e che, nei fatti, sta producendo effetti contrari a quelli desiderati. A me non preoccupa chi pensa e agisce diversamente da me, tutt’altro, ma se questi minaccia la libertà di espressione, non posso fingere che il suo comportamento sia normale o accettabile. Orde di veri e propri vandali, di Black Bloc virtuali, scorrazzano per il Web mettendo a ferro e fuoco i forum e le bacheche dei Social Network. Questo è squadrismo, fascismo. Beninteso, lo è comunque, anche quando a farlo non sono i simpatizzanti del M5S, ma da osservatrice constato che nella maggioranza dei casi è la tifoseria del “vaffanculo day” ad eccedere ed eccellere. E mi dispiace, sinceramente, perché in condizioni diverse considererei il movimento una risorsa preziosa, non un pericolo. 24 Febbraio 2013 • Senti, Bersy, se vai avanti con questa fissa di togliere il denaro contante, veniamo tutti a casa tua: le rate dei mutui, le bollette, gli affitti, le colazioni, i pranzi, le merende e le cene, ce le paghi tu. Va bene? 26 Febbraio 2013 - Appunti post-elettorali... • Stanotte, intorno all’una, scrivevo... “Una cosa voglio dirla: il comportamento del PD è semplicemente inqualificabile, il silenzio sprezzante di Bersani, in particolare, lo è. PDL/Lega e soci non hanno perso, tutt'altro. PD/SEL e soci non hanno vinto, tutt'altro. Inizia questa parentesi tripolare con il M5S che s'incunea e scardina mentre una ad una evaporano tutte le altre forze politiche. Onore a Vendola che ha almeno avuto l'umiltà di ammettere che il terzo polo esiste e bisogna farvi i conti. Crash. Paralisi, di fatto. Vedremo nei prossimi giorni a quali giochi di prestigio ricorreranno PD, PDL e alleati per tentare di non tornare alle urne, per non mettere mano alla legge elettorale o per modificarla in modo da impedire al M5S di scalzarli definitivamente. Vedremo se Napolitano avrà la faccia tosta di legittimarne gli imbrogli. Lo scossone vi è stato, forte e chiaro, ma non si illudano i visionari della politica, mestieranti o dilettanti che siano: questa non è una scossa di assestamento.” Poi, poco fa, un condomino elettore di SEL mi ha chiesto: “Ieri sera sono crollato. Com’è andata finire?” Era serio ed io ho capito che non vi è speranza. • E tutto questo sbigottimento, questo shock, questo chiedersi come abbiano potuto gli italiani votare ancora per Berlusconi. Ma siete scemi? Ma dove vivete, sulla luna? La domanda non è questa, la domanda giusta (l’unica che abbia senso) è “Perché il 25% dei votanti ha scelto M5S? O, meglio ancora: in cosa, perché e quanto hanno sbagliato gli altri?”. • I numeri non si interpretano, si leggono. Con questi numeri possono accadere ben poche cose e per quello che vedo, le probabilità che si ritorni al voto in tempi ragionevoli, è abbastanza remota. Non sarebbe complicato: basterebbe tornare alla vecchia legge elettorale (non essendoci possibilità di accordo per scelte diverse a breve) e indire nuove elezioni prima della scadenza del mandato di Napolitano, magari prorogandolo quel tanto che basta. Non accadrà perché se tornassimo alle urne adesso, sulla scia del successo ottenuto vincerebbe Grillo, e il mattarellum gli consentirebbe di governare. Nessuno là dentro è disposto a mollare l’osso, perciò allungheranno il brodo più che potranno, tireranno la corda, sino a spezzarla. 27 Febbraio 2013 • Il M5S non ha ancora insediato i suoi alla Camera e al Senato, e già leggo esternazioni deliranti, Grillo in testa ne spara a ripetizione una peggio dell'altra. Chiaro, per come la vede lui e probabilmente i suoi (probabilmente, perché in realtà non è dato sapere, ancora, cosa pensano i neo-deputati e i neo-senatori, in autonomia), la dentro si sta da soli, gli altri tutti fuori, ma siccome gli altri ci sono, intanto si comincia a imporre il proprio programma rifiutando limature e accordi, poi, dato che l'Italia non può rimanere immobile per mesi, si costringe il PD ad arrangiarsi come può chiedendo aiuto al PDL - così, gridando all'inciucio, vomitando sulla vecchia, sporca politica, sulla casta famelica che deve morire, si ha un'ottima scusa per non doversi confrontare, per non governare, fare le barricate e buttare giù tutto puntando a un plebiscito. Altro che apolitici (?), questi sono peggio di Berlusconi e Bersani che, in confronto, sono due sprovveduti. • Questo clima fascista che appesta l'aria, da resa dei conti come se ci fossero dei conti da regolare, sta cominciando ad avere i primi effetti e troppi, in queste ore, girano sul Web con una gran voglia di rivalsa, di farla pagare a qualcuno, specie se dissenziente, meglio se incolpevole. A troppa gente in questo paese piace vincere facile. • Voglia di sole, giornate tiepide e limpide, profumo di mimosa. Voglia di cene all'aperto, di grilli, tramonti sul mare. Voglia d'incontrare gli amici e bere una birra. Voglia di spensieratezza e cose belle, sane, semplici da fare. Voglia di non guardarmi le spalle, di non dovermi vergognare, di non avere paura. Voglia di svegliarmi in un mondo che non c'è. 10 Marzo 2013 • Porto in giro il mio corpo, lo porto a spasso nel tempo attraversando lo spazio, ma la mia anima è nel tutto, ovunque. Un giorno lascerò le mie scarpe riposte in buon ordine, una accanto all'altra, sotto il comodino - e finalmente non avrò più bisogno dei piedi per tracciare i contorni dell'esistenza. 12 Marzo 2013 • Gli unici che possono guadagnare qualcosa dall'attuale crisi politica e istituzionale, sono il PDL e il M5S. Senza un governo, dovremo tornare a votare e lo faremo con questa legge elettorale. E' esattamente quello che vogliono: i primi sono certi di intercettare l'elettorato di centrodestra che avendo fallito con la lista Monti intende ora fare muro contro il PD e Grillo stesso; i secondi sono certi di stravincere grazie ai premi di maggioranza distribuiti dal Porcellum (una specie di plebiscito pompato dal meccanismo elettorale più sovversivo che mente umana abbia mai concepito). In Italia non vince il migliore, ma chi sbaglia meno e siccome il PD al momento non ne azzecca una, la valanga di voti che perderà confluiranno nell'astensionismo e nel M5S, favorendo per riflesso il PDL. 14 Marzo 2013 - Habemus papam... • Da un soldatino della gioventù hitleriana, a un collaboratore della dittatura di Jorge Rafael Videla che ha prodotto 30.000 desaparecidos. Insomma, dalla Germania dei nazisti, all'Argentina dove quegli stessi nazisti hanno trovato rifugio e protezione dopo la guerra, prima sotto Peron (marito e moglie), poi sotto la giunta militare capeggiata da Videla. Con la successione di Bergoglio, la continuità è assicurata non solo da questo punto di vista. Poco importa che il nuovo Papa abbia scelto un nome, Francesco, tanto apprezzato da chi, dentro e fuori le chiese, si aspettava una svolta, un'avvicinamento al Vangelo, ai bisogni e alle speranze della gente comune; poco importa che si sia presentato ai fedeli solo di bianco vestito, come a sancire, anche visivamente, l'umiltà di cui si pregia. L'umiltà, talvolta, è sinonimo di pusillanimità, di cieco asservimento ai voti e ai giuramenti tra cui il più pernicioso, in questo tempo dominato dalla prevaricazione e dal disprezzo verso i diritti civili, mi pare essere l'ubbidienza. Un altro servo nella vigna del signore, o meglio, dei signori - di turno -, gli stessi che hanno accompagnato Ratzinger alla porta. • Wojtyla ha avviato un'epurazione interna, o meglio, di rafforzamento dell'area ferocemente anticomunista e conservatrice che è ormai giunta a compimento. Non vi sono più correnti, opposizioni. Più o meno la pensano tutti allo stesso modo ed è anche per questo che la decisione è stata rapida nonostante il vincolo dei 2/3, era solo questione di mettersi d'accordo su un nome, una quisquilia. • La fede dovrebbe essere un fatto privato. Lo stato dovrebbe essere aconfessionale, laico - e dovremmo tutti difenderlo dalle ingerenze, di qualunque ordine e grado. I problemi sorgono quando i piani si confondono e confondendosi ledono il diritto all'autodeterminazione. Non vi è religione al mondo che non miri a guidare la vita delle persone, a determinarne le scelte e limitarne la libertà. • Sono le religioni monoteiste quelle che alla fine hanno avuto successo, si sono imposte, proprio perché hanno risposto al bisogno degli esseri umani di affidarsi totalmente, di delegare, anche il pensiero. La libertà è un fardello pesantissimo da sostenere, da sopportare. Chi non sa o non vuole farsene carico, non può tollerare che altri ne godano. Da qui l'assenso ad ogni azione (politica) restrittiva, repressiva. • Un uomo non può prescindere dal proprio passato e da quello del proprio contesto culturale, ambientale. Certo, si può perseverare negli errori, ma si può anche riuscire ad andare oltre, a trarvi insegnamento e, superandoli, si può divenire persone migliori. Vedremo. Auguro a noi tutti, credenti o meno, un Papa coraggioso e giusto, capace di dire parole ferme, chiare, contro i privilegi, gli abusi, contro la violenza, l'odio, le discriminazioni, chiunque colpiscano - un Papa, il Papa, di tutti, non solo dei servi della chiesa cattolica, dei crociati contro il nemico di turno. Me lo auguro davvero. • Poiché anche, soprattutto, la religione è politica, ho molti dubbi che da questo conclave sia uscito un novello Gesù o un po' più modesto ma autentico Francesco. Io attendo il primo, quello che entra nel tempio e prende a ceffoni i mercanti, quello che sposa Maddalena, la bacia sulle labbra e le affida la chiesa, quello che non giudica e non decide cosa devono fare gli altri per compiacerlo. Questo è il mio Gesù, l'unico Gesù esistito, l'unico che vale la pena aspettare. • E dopo aver amabilmente e superficialmente disquisito di Papi e religioni, vado nella mia piccola falegnameria a ripercorrere, da esecrabile femmina, le orme di Giuseppe. Così, giusto per non dimenticare che per la chiesa cattolica, Dio, con me, si è sbagliato su tutta la linea. Perché lui è fallibile, lei, no. 17 Marzo 2013 • Una cosa però dobbiamo riconoscerla al M5S: se non fosse giunto alla Camera e al Senato con la forza dirompente del contrasto alla vecchia politica autoreferenziale tanto distante dai cittadini, dalla società civile e dalla realtà, oggi non avremmo Laura Boldrini e Pietro Grasso a presiederle. Seppur indirettamente, e contro le intenzioni del Movimento stesso, questo è già un piccolo ma significativo miglioramento - vano, probabilmente, destinato a vita breve, e tuttavia sorprendente come un raggio di luce nella lunga, nera notte della Repubblica. 24 Marzo 2013 • Ultimamente, a parlare di politica non ci si azzecca mai: qualunque posizione critica si esprima, qualunque convinta e talvolta cieca fiducia si abbia, scattano le opposte tifoserie ed è un florilegio di intemperanze, quando va bene, o vere e proprie insulsaggini financo l'insulto, l'aggressione verbale, quando va molto male. Ho quasi cinquanta anni e mai prima di adesso mi era capitato di dover constatare una tale, generalizzata ottusità, una specie di obnubilamento collettivo che priva le persone sia della capacità, sia della volontà di confrontarsi anche (soprattutto) quando le opinioni divergono. Mai come adesso mi è capitato di osservare la tendenza a fare le barricate al primo accenno di dissenso, dubbio, a spaccare, dividere in due: da una parte i buoni, i giusti, quelli che vogliono cambiare e sanno cosa buttare alle ortiche, dall'altra le zavorre, la feccia da combattere o ignorare, il nemico che non capisce nulla, che sbaglia tutto. Non è un bel mondo quello dove tutti la pensano allo stesso modo, dove tutti marciano nella stessa direzione, seguono il medesimo pifferaio (qualunque nome abbia, qualunque bandiera sventoli) - questo, secondo me, è Matrix. Rifiutare la logica del massacro, non riconoscersi nel "noi" contrapposto al "voi" è, per il momento, l'unica salvezza possibile. Casaleggio è l'ideologo del M5S, suo il delirante progetto Gaia. E' un pazzo totale, un criminale in ascesa che si nasconde dietro un dito, che semina tempesta ed ha trovato le facce giuste per risparmiarci la sua, impresentabile. Come predice ed auspica lui, non ho dubbi che vi sarà la Terza guerra mondiale e molti altri accidenti che falcidieranno il genere umano, non ho dubbi che più gruppi di potere lavorino e si contendano da decenni il dominio del mondo e non ho dubbi che solo uno prevarrà imponendo con le buone o le cattive la propria egemonia. Non ho dubbi nemmeno che alla fine, potendo scegliere, ma anche no, i superstiti della nostra stirpe insipiente opteranno per la strada più facile rinunciando al dissenso, alle difformità e alle differenze, ma davvero io non vedo nulla di buono in tutto questo e credo fermamente che anziché assecondare l'omologazione, l'appiattimento, l'asservimento, la globalizzazione alla Bilderberg, alla Casaleggio e associati (o comunque si chiamino, chiunque siano dentro e fuori l'Italia), dovremmo combatterla e sconfiggerla. Non accadrà perché vi sono più topi che uomini. Fortunatamente, quando la banalità del male avrà vinto, sarò già morta. 25 Marzo 2013 • Se pure gli immigrati se ne vanno, significa che siamo messi male, molto peggio di quello che sembra, percepiamo. Forse è il caso di accodarsi o, in controtendenza, trasferirsi in uno dei paesi da cui negli ultimi decenni sono partiti gli odiati invasori. Così, giusto per non contraddire il principio dei vasi comunicanti, avvantaggiarsi di qualche anno sulla ripresa economica e culturale che in Italia è ancora aria fritta, buona per i salotti televisivi a corto di altri e più graditi argomenti. • Magdi Allam: “Lascio la Chiesa, che legittima Islam e protegge immigrati”, sgrano gli occhi, penso di aver mangiato pesante, decido di continuare a scorrere le notizie della gionata sperando di non avere altre allucinazioni, invece scopro che il 23 Marzo è stato inaugurato ad Ancona un monumento dedicato alle donne vittime di violenza, autore tale Floriano Ippoliti, una specie di Avatar femmina turchese con vesti stracciate, tette ignude siliconate e persino borsetta in mano. Carte, signora Ricci? No, grazie, servita. Per oggi sono a posto così. 19 Aprile 2013 - Elezione del Capo dello Stato... • Prodi non ce l'ha fatta... Prodi non ce l'ha fatta... Prodi non ce l'ha fatta... Prodi non ce l'ha fatta... Prodi non ce l'ha fatta... (il mantra de' poveri - se lo leggo un'altra volta mi vengono le convulsioni). Oh, detta così sembra sia morto lui! Vi starete mica sbagliando con il PD? • Bersani si dimette - dopo. Se non fosse che tutto è tragicamente vero, ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate. 20 Aprile 2013 - Ancora tu, ma non dovevamo vederci più? • Ci manca solo il Napolitano bis. In pratica avremo un golpe bis con governo di non eletti bis, un parlamento indegno bis e il doppio di lauti stipendi - tutto a spese degli italiani che anche stavolta non andranno a prenderli a calci nel didietro, come meriterebbero. Fanno schifo e il PD, "francamente", è quello che in lerciume batte tutti. • Certo che certi giornalisti e quelle testine vuote del PD non hanno proprio ritegno. Ascolto Rai News e penso: spero che salti tutto, ma tutto tutto. Spero che la gente che sta scendendo a Roma faccia un casino tremendo e sì, lo dico pubblicamente, non so se torneremo a votare ma giuro che voterò solo chi garantirà di buttarli tutti fuori a calci nel culo, non metaforicamente. Poi li sostituiscano pure con parcheggiatori e portinaie, non m'interessa - sicuramente non potranno fare peggio di loro. • Tutti a Roma (si fa per dire). A Rodotà non piace questa specie di rivolta da gita fuori porta. Qualcuno gli spieghi che una parte degli italiani sono i cortigiani esclusi dalla corte dei miracoli che non l'ha votato. Se sono un tantino imbufaliti, un motivo ci sarà. • Napolitano Presidente per la seconda volta. Guardo la TV: l'applauso tarda ad arrivare, lui parla e se non fosse per la bella faccia della Boldrini che prima sorride e poi incupisce, si potrebbe pensare ad un filmato di sette anni fa. L’orrido teatrino non mischia più nemmeno le carte. • Fino a pochi giorni fa, Grillo aveva perso almeno un terzo dei voti, oggi li ha raddoppiati - ecco perché non andremo a votare. Napolitano, piuttosto fa governare Berlusconi, Monti e quel che resta del PD - tutti insieme, allegramente. By-by, democrazia. • Una cosa però dobbiamo ammetterla. Il PD è riuscito in un'impresa disperata: metterci tutti d'accordo - contro di lui. 25 Aprile 2013 Un tempo sapevo e volevo scrivere. Un tempo, i sentimenti, le emozioni più profonde, le domande e le risposte per quanto campate in aria, trovano un luogo fisico su cui sedimentarsi, nelle parole scritte il loro naturale passaggio verso l'eternità - come in una fotografia. C'era molta supponenza, molta vanità, in questo, ma vi era anche tanto desiderio di comunicare, tanta speranza, fiducia - un po' come gettare il cuore oltre l'ostacolo. Oggi che le parole sono divenute un peso, che faccio tanta fatica a pensarle un'estensione di me capace di raggiungere il futuro, oggi che non sono più una porta aperta, lasciare un segno, tracciare un solco d'aria mi è penoso - quasi un tendere la mano afferrando quella stessa aria, inutilmente. E allora penso, molto, se possibile più di prima - e trattengo le lacrime perché sono quelle stesse parole che non dico, non scrivo. Penso - agli amici che se ne sono andati e quelli che posso ancora guardare negli occhi per dirgli come posso e so, adesso, che gli voglio bene e - nonostante tutto - fanno parte di me, del tempo che scorre, di questa vita piena di rumori e nessuna parola. 29 Aprile 2013 Non m'interessa. Non m'interessa la sparatoria. Non m'interessano i carabinieri stesi a terra. Non m'interessa chi spara accontentandosi dei facili bersagli. Non m'interessa il buonismo del popolo bue, il pietismo e i linciaggi mediatici. Non m'interessano i commenti delle opposte tifoserie, delle comari, dei briaoni da bar sport. Non m'interessano le esemplificazioni a buon mercato. Non m'interessa la caccia all'untore. Non m'interessano i servi e i cortigiani. Non m'interessano i perdigiorno e gli approfittatori. Non m'interessano gli sciacalli in buona o cattiva fede. E non m'interessa questo governo specchio del paese, questa Italia che definirla da operetta è farle un complimento. Tanto rumore per nulla - e anche questo non m'interessa più. M'interesserà qualcosa quando quel qualcosa servirà a cambiare, sul serio. Fin tanto che tutto accadrà per proteggere, conservare l'esistente, interessarsene non ha senso. 30 Aprile 2013 Dai ad un insipiente, un protervo ottuso, una seppur insignificante, miserrima parvenza di potere, non tarderà ad abusarne credendosi Dio e trasformandosi in un gigantesco stronzo. 6 Maggio 2013 • E’ morto Andreotti. Finalmente un decesso che non mi rattrista. • Sostenere che esista una lobbie gay è l'equivalente degli orridi deliri che nel secolo scorso produssero sei milioni di morti, solo tra gli ebrei. Dalla cospirazione ebraica, alla cospirazione gay - i seminatori di odio, gli idioti e le cattive coscienze sono instancabili, sempre al lavoro. Vorrei far notare agli sciocchi cittadini del nulla e al loro corrispettivo criminale, i politici e gli integralisti di ogni confessione, che non vi è logica in quello che sostengono: se davvero esistesse una lobbie gay, questa avrebbe il potere di garantirsi i loro stessi privilegi, cosa che, in tutta evidenza, non è mai accaduta né rischia di avvenire, non a breve, almeno. Badate, non sto parlando di quisquilie classiste, sessiste e razziste che hanno il solo scopo di produrre generazioni di sudditi e cerebrolesi senza pretese, sto parlando di tutele, riconoscimento, di civiltà e rispetto - sto parlando di diritti, l'esatto contrario di quei privilegi tanto strenuamente difesi da alcuni a proprio esclusivo vantaggio. Diritti, l'unico vero antidoto al declino e alla barbarie. 7 Maggio 2013 Ho visto questo video e ho avuto voglia di parlare di me, della mia esperienza. L’ho fatto a denti stretti perché l’autobiografismo spinto mi crea notevole imbarazzo e nemmeno mi serve. Per una volta farò uno strappo alla regola. “Ho convissuto. Quarantanove anni insieme. All’inizio è stato difficile - non capivo -, poi, con il tempo, venendoci incontro, incontrandoci a metà strada, le cose sono andate un po’ meglio. Una vita al ribasso, insomma, vissuta per sottrazione. Ho finito per accettare il mio corpo già nell’adolescenza. Non mi corrispondeva, talvolta non mi riconoscevo, ma era quello che avevo e alternativa non c’era, o perlomeno non sapevo vi fosse, per me. In effetti, il mio corpo non è mai stato il vero problema. Se avessi potuto essere me stessa, se mi avessero riconosciuta per quello che ero nel corpo che avevo, avrei trovato il mio posto nel mondo - è andata diversamente ed io un posto non l’ho trovato, non l’avrò mai. Di fronte a me ogni porta si è chiusa prima ancora che provassi ad attraversarla. Per facilitarmi l’esistenza, oggi mi rivolgerei alla chimica e alla chirurgia. Se avessi vent’anni sceglierei di diventare un uomo solo per poter godere di tutti quei privilegi che come donna mi sono stati negati, per avere le opportunità che a una donna sono precluse. Autorevolezza, credibilità, accesso alle professioni considerate maschili (le quali, guarda caso, sono le più qualificanti e gratificanti), rispetto, a priori e per principio, perché una donna, per quanto abile, anche molto più di un uomo, arriva dopo e vale sempre meno, persino del più inetto. Tutti i miei talenti, le mie capacità, le mie conoscenze e competenze ficcate in un corpo maschile, avrebbero fatto di me una persona realizzata, stimata, ben accetta e forse addirittura contesa. A parte qualche rara eccezione, come donna ho suscitato sospetto, diffidenza, incredulità, talvolta repulsione, più spesso esclusione. E’ accaduto con e fra gli uomini, è accaduto con e tra le donne. Sia chiaro, non è il consenso sociale quello che avrei voluto - ma vivere sì, pienamente, liberamente, senza dover far finta di essere la metà di quel che sono per mettere il pane in tavola, per arrivare alla fine della giornata. Non è un problema di orientamento affettivo, ma di riconoscibilità di genere, di ruoli, conformità. Qualsiasi cosa vada oltre i dualismi imposti culturalmente, socialmente accettati, è rigettata. Una persona psicologicamente né maschio, né femmina, ma un po’ di uno e un po’ dell’altra senza soluzione di continuità in una combinazione tutto sommato asessuata o peggio, asessuale, che - in contrasto con le consuetudini e la norma, in contraddizione persino con la propria fisicità -, voglia essere semplicemente se stessa, realizzarsi oltre i generi e i ruoli, vive una delle condizioni più difficili da gestire e sostenere che possano capitare. E’ possibile, perciò, che molt* decidano di transizionare nei modi prescritti dalla legge al solo scopo di trovare quel posto nel mondo al quale altrimenti non avrebbero diritto: tra i maschi o le femmine, per quel che riguarda il genere e i ruoli, tra gli etero o gli omosessuali, per quel che riguarda l’orientamento sessuale e/o affettivo. Un’altra scorciatoia, l’ennesima esemplificazione che scolora l’enorme ricchezza e complessità dell’essere umano, riducendone il potenziale e la bellezza, sottoponendo a supplementi di offesa, rinuncia, sofferenza, restrizione e repressione - controllo. Normalizzazione. Una parola orribile che tale rimane nel suono e nel significato anche quando porta in chi vi ambisce sprazzi effimeri o duraturi di felicità e affermazione. Mi accingo ora ad affrontare l’ultimo tratto di strada della mia esistenza. Lo faccio da reietta, da esule in patria. Non ho rimpianti, solo mi spiace che tanto di me sia andato sprecato, o perduto. In definitiva, per nulla.” 9 Maggio 2013 • Con la formazione di questo non-governo autoincoronatosi a proprio esclusivo beneficio, reggenti i tre partiti che lo compongono illegittimamente, complice la sedicente opposizione stellata che vi ha messo del suo e sta dando segni di inesistente distinzione, il passo verso una dittatura di stampo moderno (nuova fuori e vecchia dentro), è breve - anzi, a guardare nemmeno tanto bene, la sua melma ci arriva già sino al collo. Sveglia, portatori insani di aforismi e immagini romantiche, sveglia tele e web-dipendenti, sveglia rivoluzionari in poltrona, guerrieri della domenica. O schiodate dagli schermi dei vostri apparecchi elettronici (tutti) e marciate contro le pallottole del potere (quelle vere, mica quelle spacciate dalla Rai nelle sue finte dirette durante i teatrini di corte), o qui, tra un po', non ci sarà più nulla da dirsi, nulla da fare. Tanto varrebbe spengere tutto adesso e metterci quieti a novanta gradi - esattamente quello che si aspettano, vogliono da noi gli "eletti". • Più scorro i commenti sui social network e sui forum, più ho voglia di costruirmi (da zero) un paio di pialle che, data la situazione economica e politica, utilizzerò per realizzare la mia cassa - da morto. L'ottimismo è il sale della vita - sulle ferite. • Mi chiedo sempre come sia possibile che a qualunque inetto senza alcun particolare talento, basti avere un'enorme, spropositata opinione di sé, per potersi, prima o poi, affermare. Il pensiero che il mondo sia in mano a questa gente mi toglie ogni speranza. 11 Maggio 2013 Gramellini pubblica, rivista, una specie di lettera scritta da un anonimo lettore del suo giornale, il quale, calandosi nei panni di un neonato trovato in mezzo ai rifiuti alla periferia di Novara vicino al casello dell'autostrada A4, scrive in prima persona l’epitaffio del piccolo. Non per essere cinica, ma se potessi anch’io rivolgermi direttamente a Gabriele Francesco, gli direi che non si è perso nulla e che, soprattutto, nulla si perderà. Questo non è un bel mondo dove vivere, specie con due genitori come i suoi, specie in un paese dove i medici che si rifiutano di aiutare le donne ad interrompere una gravidanza qualsiasi ragione abbiano per farlo, vanno dal 70 all’91%, specie ora che tutto inizia e finisce sulle bacheche di FB. Meglio l'aldilà, credi a me. 12 Maggio 2013 • Ci sono momenti che s’imprimono nella memoria e lì restano - sospesi, congelati. Non sono molti - se lo fossero, nella mente non rimarrebbe posto per la contemporaneità a se stessi. Uno di quei momenti era una giornata come questa: umida, calda, insolitamente luminosa e serena dopo ore di pioggia a dirotto - accadeva in Aprile, però. Stamani, nove anni e ventiquattro giorni dopo, affacciandomi al balcone, ho ritrovato le medesime sensazioni e, come allora, non ho saputo dove collocarle - hanno travolto una parte di me mentre l’altra è restata fuori, basita, a guardare. Quando qualcosa di assolutamente incontrollabile e imprevedibile attraversa l’esistenza, scatta una sola difesa, l’unica possibile: non crederla possibile, non sino in fondo, e con ciò salvare dal baratro almeno una parte di sé. Andò così ed ogni anno, più o meno in questo periodo, la pioggia e il sole mi ricordano che la vita è un susseguirsi di “prima” e “dopo” - in mezzo vi è sempre il caos, o un disordine organizzato di cui raramente si possono capire le ragioni, il senso. Per istinto di sopravvivenza, per ottusità o inerzia, andiamo avanti - poi, basta il suono di una campana, un bagliore, un profumo, e tutto torna, vivido, a ricordarci che siamo polvere affidata ai capricci del vento.
• Le persone come me non riuscirebbero a piegarsi neanche volessero, ma è proprio a causa di questa ostinata, onorabile, addirittura eroica propensione che, sottoposte a grandi e prolungate pressioni, rischiano di spezzarsi. Diversamente, in genere, l’acquiescenza garantisce benevolenza, prosperità e longevità. • Festa della mamma. Aspetto il momento di vedere il suo letto vuoto, per poter almeno piangere la donna che ha deciso di non essere. Non invidio chi ha avuto genitori perfetti o almeno consanguinei umanamente migliori, mi spiace solo di essere stata costretta alla guerra sin dal concepimento. Certo, essere madri non è un mestiere che s’impara. Io so che la mia (come tutte, tutti) è il prodotto della sua storia, ma credo anche fermamente che (come tutte, tutti) avrebbe potuto e dovuto fare di più, mettendo al centro o almeno sullo stesso piano della propria, la vita degli altri - questo è tanto più vero, necessario, se si hanno dei figli. La mia non l’ha fatto, non ci ha nemmeno provato, non le è nemmeno passato per l’anticamera del cervello, nemmeno la sfiora il dubbio di aver sbagliato, esagerato, di aver procurato alle sue figlie una tale quantità di dolore da non poterlo contenere, descrivere. Era, è e sarà una donna incapace di generosità, compassione, riconoscenza - amore. Ha vissuto per se stessa distruggendo chiunque l’abbia onorata con il proprio. Oggi, prega - e seppur bisognosa di cure, non più autosufficiente, ancora brandisce il bastone, futilmente, come sempre incurante delle conseguenze. Per quel che ha fatto a me, l’ho assolta, ma mi riesce difficile avere altrettanta indulgenza se guardo alle ferite delle mie sorelle e, in una certa misura, non mi perdono di averle lasciate sole a subire il suo arbitrio, la sua violenza senza senso. Ecco, non si può, non si deve mai generalizzare. Così come non è vero che tutte le madri falliscono, neppure si deve dare per scontato che la maternità sia un fatto inevitabile e naturale, originato dalle migliori ragioni, i migliori sentimenti e le migliori intenzioni. Questa è una visione alquanto romantica che non tiene conto di troppe variabili, soprattutto del contesto socio-culturale che forma le donne costringendole a riconoscersi, a realizzarsi attraverso la maternità e il matrimonio. L’ultima cosa che moltissime donne e la maggior parte degli uomini dovrebbero fare, è mettere al mondo dei figli, o almeno a prendersene cura. 13 Maggio 2013 • Se dovessi allineare tutti i vaffanculo che penso scorrendo le notizie del giorno, con la stringa ottenuta circumnavigherei la terra almeno un paio di volte. • Questo non è più (se mai lo è stato) un mondo dove gli onesti, i giusti, possono vivere in pace e moltiplicarsi. Il male, con la sua schifosa banalità senza ragione e rimedio, ha vinto. Non vi è un solo ambito, un solo luogo fisico e mentale in cui non abbia messo radici o seminato - copiosamente. Inutile ricorrere alle eccezioni per consolarsi, rassicurarsi. Inutile guardare ad esse con fiducia, sperando che da sole possano cambiare il corso della storia. 21 Maggio 2013 Mia madre, ballerina e poi con il matrimonio costretta a fare la casalinga, ha trascorso 15 anni con il bastardo di mio padre che la batteva come un tamburo un giorno sì e l'altro pure, sino a spezzarle le ossa, letteralmente. Si amavano, però - sostiene ancora oggi, e lo ricorda come l'amore della sua vita. Gli rammento le botte, il sangue, le fughe di notte, il dolore e la paura che entrambi ci hanno procurato - fa spallucce. Lo lasciò, controvoglia, solo quando ebbi 14 anni e potei andare a lavorare per mantenere lei e le mie sorelle. Quando leggo le storie di donne che uscite dall'ospedale tornano felici dal proprio massacratore, non mi stupisco neanche un po'. Infiniti e tortuosi sono i labirinti della mente umana, specie quelli delle vittime di violenza. Mia madre lo era anche prima di incontrare mio padre, ad opera del suo e di un imbelle spasimante stupratore. La violenza diventa prova d'amore, talvolta, ed anche l'unico modo che si conosce e accetta per stare al mondo, nel mondo. La violenza si tramanda e perpetua. Può esservi violenza, esercizio di potere, anche nella condizione di vittima. Se due persone nate e cresciute nella violenza s'incontrano, può essere una catastrofe. Spesso non c'è soluzione, redenzione, pentimento. Due esseri emotivamente, psicologicamente tanto compromessi, si ameranno, odieranno, si ammazzeranno di botte, piangeranno, chiederanno scusa e poi ricominceranno - sempre. Sempre alla fine facendo spallucce. Argomento complesso, questo, che non ammette esemplificazioni e giudizi parziali, affrettati, preconfezionati, di largo consumo. Il mio pensiero affettuoso va ai figli e alle figlie di questi uomini e queste donne perdute. Altro non ho da dire. 22 Maggio 2013 Se n'è andato anche Don Gallo... di questo passo, nella migliore delle ipotesi, rimarranno solo gli stronzi e i mediocri. 30 Maggio 2013 Vi è più gente che scrive e pubblica, che lettori. Anche questo dimostra che viviamo in un'epoca alla rovescia. 5 Giugno 2013 • Ma si può passare la giornata a spiegare ai condomini che non possono fare quello che gli pare come se vivessero da soli, in una capanna in cima ad un monte? Si può dover fare la voce grossa con l'amministratore spiegandogli che non può lui per primo fingere che non vi siano regolamenti e prassi da rispettare? Si può dovergli dire che una raccolta di firme non è la stessa cosa di una delibera assembleare, che, per quanto un’ampia maggioranza voglia qualcosa, non può imporre alcunché se non sottoponendolo alle decisioni dell'assemblea? Posso io, condomina, terza media, mettermi a spiegare non solo leggi e regolamenti, ma anche il buon senso, la logica, il tentativo di evitare disastri, disparità e arbitri - lo spirito che ha ispirato i regolamenti e la legislazione vigente che, in ogni caso, dovrebbe prevalere quando si amministra, si governa? Si può, si può. Anzi, quando si ha a che fare con un infimo, miserabile mondino che inizia e finisce sull'uscio di casa, si deve - è una questione di sopravvivenza. • Una tale concentrazione di cretini con il coltello tra i denti in uno spazio fisico così ristretto quale è un condominio, ha dell'incredibile. Dover condividere il medesimo ossigeno, pure. 7 Giugno 2013 • La TV serve per condizionare, Internet per controllare. Fin tanto che Tv, telefonini e computer resteranno accesi, gli italiani non muoveranno un dito, rimarranno servi. 13 Giugno 2013 • Sta facendo il giro del mondo una foto che ritrae una donna turca anziana che partecipa alla rivolta lanciando pietre con una fionda. Non è bene che la vedano i nostri poliziotti. La prossima volta che pesteranno a sangue vecchietti, donne e ragazzini, per giustificarsi potrebbero dire: "Li meniamo a titolo preventivo!”, non sia mai che prendano lezioni dai turchi e dai greci. • Non è l'Italia che si è spostata a sinistra, è il PD si è spostato a destra. • Di questo passo, al PD e soci resteranno attaccate solo le zecche. 16 Giugno 2013 • Turchia, Grecia. Tace l'Europa dei burocrati, dei giornalisti con stipendio e carriera avviata, degli eletti e non eletti che governano - tace l'Italia delle larghe intese, l'Italia con l'infradito mentre intorno divampa l'incendio. Un silenzio assordante che dice da quale parte stanno il potere, il mercato, i governi, a "occidente" e ad "oriente": non con la folla in rivolta, non con chi ha perso tutto o lo perderà presto, non con chi si uccide, con chi va verso la morte, con chi ha fame di pane e cultura, di diritti, libertà, pace e democrazia. Mi spiace, ma non riesco a pensare che tutto questo non mi riguardi. Mi riguarda, vi riguarda tutti - e per capirlo è già tardi. 17 Giugno 2013 • Migranti naufraghi che tentano di salire a bordo dei pescherecci e i pescatori che li ributtano in mare. Sì, voglio togliere il tappo a questo paese, vederlo affondare... 19 Giugno 2013 • La povertà di molti, è la fortuna di alcuni. Più aumentano i poveri, più cresce la ricchezza e il potere dei fortunelli. La crisi serve. A loro. 27 Giugno 2013 • Gente che - omettendo fonti e autori - spaccia per propri, ad arte, pensieri e battute di altri. Gente che vive per autoincensarsi, spesso senza avere nulla di cui gloriarsi, ambendo attenzioni e lodi per meriti inesistenti. Gente che non arriva alla terza di riga di qualunque cosa e pure esprime opinioni e giudizi come se tutto sapesse, tutto avesse capito. Gente che ha smarrito, se mai l'ha avuta, la misura di sé e del mondo. Gente massa, gente comune - organismi unicellulari che saturano l'aria, forfora mefitica che ricopre la terra ambendo a colonizzare il cosmo. Dio ce ne scampi e liberi. 2 Luglio 2013 • Ogni volta che mi ritrovo a dover sopportare qualcuno non potendolo spedire nel centro della terra con un pugno in testa, mi consolo pensando che morirà pure lui, prima o poi, e per un millesimo di secondo mi sento felice. 12 Luglio 2013 • Ascoltare Letta che disserta di guglie, di eroiche maestranze medievali tutte intente a compiacere i piccioni... Cominciare la giornata con un bel vaffanculo non è carino, vero? Luglio 2013 • Dai padri ai figli - maschi e femmine, indifferentemente. Generazioni di ladri, truffatori, corruttori e corrotti. La criminalità incarnazione, espressione, perpetuazione e replicazione del sistema. E' la criminalità che crea il sistema o è il sistema che genera la criminalità? Domanda oziosa. E l'Italia guarda con ipocrita sconcerto le belle facce pulite, normali, comuni dell'allegra, rampante famiglia Ligresti. Famiglie. Imprese. Dinastie. Clan. Gruppi di potere. Stupore? E di cosa, per cosa? Non sappiamo che in questo paese non si muove foglia senza scambi di favori, bustarelle, corruttele? Dal parcheggiatore abusivo al quale diamo un euro affinché i suoi compari non ci graffino l'auto, all'ingegnere del comune che intasca le sue belle mazzette per elargire autorizzazioni di cui si dovrebbe comunque avere diritto, dal malato che regala qualche banconota al proprio dottore che lo visita a domicilio, al medico condotto che accetta i soldi o i regali dei suoi assistiti e delle aziende farmaceutiche, dagli stagisti che pagano per lavorare, ai furboni che si arricchiscono sulle spalle dei lavoratori in nero, non vi è settore, ambito, in cui l'unica regola non sia buggerare il prossimo, scavalcarlo, nuocergli. Italia, paese senza speranza. 30 Agosto 2013 • Non sempre scegliere il male minore fa sentire meglio, quasi mai alleggerisce la coscienza. 27 Settembre 2013 • Grazie all'imbecillità cosmica del signor Barilla, ho scoperto che esistono i sughi Althea... Urge comprarne una scorta prima che finiscano! (ironia a buon mercato con sottinteso destinato a chi mastica a vuoto) • A fare la classifica tra i problemi "veri", meritori di attenzione e quindi degni di essere discussi e risolti, e i problemi "falsi", quindi appannaggio degli stolti, si pecca di presunzione e si mostra malafede, giacché ogni classifica è arbitraria e chiunque la compia si arrampica sugli specchi cercando di mettere i piedi in testa a qualcuno. • E poi ci sono quelli che stanno sempre lì a piangere miseria, a circondarsi di gente che potrebbe far comodo altrimenti aria, che girano con le pezze al culo per far vedere quanto sono artisti, o studiosi, o pensatori incompresi - poi li guardi più da vicino e scopri che hanno la casa di proprietà, le migliori attrezzature tecnologiche, viaggiano e gozzovigliano, cose che tu nemmeno immagini di poter fare e avere. Allora capisci che dietro i profili fighi, le facce fighe, i mestieri fighi, ci sono schiere di bugiardi e arrivisti senza scrupoli - mediocri che non hanno bisogno di inventarsi una vita e un nome diverso per ingrassare a spese degli altri, per biasimarli o riderne. Ci sono persone che vorrei correggere o cancellare, come fossero disegni sulla lavagna. • E poi ci sono quelli che si offrono di fare qualcosa - per te. Non gliel'hai chiesto, neanche ti sognavi di farlo, ma loro nulla, insistono, ti prendono per la gola e alla fine, dubbioso, diffidente ma speranzoso, cedi, li assecondi. Perdi tempo, sprechi energie e aspetti, aspetti, aspetti... Allora, siccome credi che la gentilezza e la riconoscenza siano ancora sentimenti belli, non vuoi mettere fretta e non vuoi nemmeno pensar male, timidamente ti fai avanti. Non è facile, ti dicono. Non c'è mercato. Dovresti far questo o quello, in più, oltre. Così inviti a lasciar perdere perché mica è necessario darsi pena, gratis, senza che alcuno abbia chiesto, o preteso. No, no, no - non se ne parla proprio. Ti arrendi e torni ad aspettare - perché mica vuoi fare la figura di quello che priva l'altro della gioia di esserti utile, di quello che rema contro, rinuncia ad una opportunità inattesa, a tanto interessamento, tanta generosità disinteressata. Aspetti, un anno, due - infine ti rassegni e fai finta che non sia successo nulla. Ma farsi i cazzi propri, mai? 28 Settembre 2013 • E' caduto il governo? Speriamo si sia rotto l'osso del collo. Cadrà? Spero si sbricioli in particelle subatomiche e il primo buco nero alla nostra portata lo risucchi - se poi risucchiasse anche gli italiani... 30 Settembre 2013 • Acquario di Genova. Primo impatto: le murene stivate in un cilindro - l'equivalente di un calcio sui denti. Secondo impatto: i lamantini costretti a piroettare in una bacinella - e già piangevo. Giunta di fronte alla nuova collocazione dei delfini (ben quattro vasche nelle quali possono decidere di nuotare, a scelta, "liberamente"), la mia emotività se n'era andata gambe all'aria, da un pezzo. Desideravo questa visita da anni. Sapevo, mica sono scema, ma come tutti giustificavo - perché è più semplice, perché altrimenti non si può sopportare, accettare. No, non si può, non si deve - non ci sono giustificazioni, questa, piaccia o meno, è la verità. Se un essere vivente ferito o in via di estinzione non può essere restituito al suo ambiente naturale, lo si cura, protegge e custodisce, quanto più possibile lontano dagli esseri umani, creando per lui un habitat adeguato, addirittura migliore - non lo si butta in pasto ad un'orda di cerebrolesi urlanti che guardano senza vedere. Per questo c'è la TV. La vita non è un parco divertimenti. Non vi è nulla di sano, giusto o educativo nel prenderla carne ed ossa e sbatterla dietro un vetro. Quel maledetto biglietto d'ingresso serve solo a tenere in piedi il baraccone, a sollazzare chi lo acquista, a ungere il sistema dello sfruttamento, della segregazione e dello specismo. Mi vergogno tanto. Di tutto, per tutti. 11 Ottobre 2013 • La Commissione Europea e l’OCSE hanno scoperto l’acqua calda: il 70% degli italiani non ha le competenze linguistiche, alfabetiche, matematiche, tecnologiche e di problem solving per comprendere, e quindi eventualmente modificare, il contesto politico, economico e socioculturale contemporaneo. Zerbini, servi, bestie da soma, carne da macello. Una pacchia per il 10% (solo in minima parte “competente”) che detiene il potere arraffando tutto il possibile. Occorreva darsi tanta pena? Soldi sprecati. Per averne conferma, bastava passare un po’ di tempo sui social network, partecipare a qualche riunione condominiale, andare dal parrucchiere, al mercato o al bar, leggere i giornali, guardare la TV, frequentare gli uffici e le strutture pubbliche e private, ascoltare i politici, gli opinionisti e i predicatori. • Mio padre era un uomo-gallo: piume arruffate e nulla più. 12 Ottobre 2013 • Il conformismo è una parola contenitore. Si è conformisti relativamente alle norme e ai comportamenti che caratterizzano l'ambiente sociale nel quale si sceglie di vivere o dal quale non si può fuggire, ma lo si è anche rispetto all'ambiente al quale ambiamo, in cui ci riconosciamo pur non potendo o non volendo farne parte. Il condizionamento subito, il censo e il ceto, le ambizioni individuali e la percezione di sé, marcano le differenze, orientano nella scelta dei conformismi che ciascun individuo utilizza per non subire lo stigma, non dispiacere, per ottenere riconoscimento e gratificazione. Classismo e stratificazione del conformismo nel classismo stesso. L'homo socialis (o sociologicus, secondo certa teoria sociologica contemporanea) e l'homo oeconomicus, coincidono, conformandosi, collocandosi al contempo su più piani all’interno di tale stratificazione. In questo contesto, la schizofrenia, le psicopatie, le nevrosi e le psicosi, diventano sistema, l’humus psichiatrico-culturale su cui il genere umano imploderà. 13 Ottobre 2013 • Se potessi scegliere, non avrei dubbi - vorrei essere musica. Se fossi musica sarei in ogni cosa, sarei l'aria che accende, il vento che scompiglia, correrei veloce e attraverserei il tempo, lo spazio, come un lampo. Se fossi musica sarei Dio, o almeno la parte di sé che non uccide, che è bellezza e sorriso, senza senso, senza ragione - l'opposto del caos. Sarei la luce, la gioia e la danza nel vento. 14 Ottobre 2013 • E poi ci sono quell* che hanno su Facebook il profilo pubblico, nome e cognome reale incluso. Una vita in piazza, compresa quella dei figli, magari piccoli (e i maiali ingrassano) - puoi sapere e vedere tutto, ma non la loro faccia. Il cervello, quando non c'è, non c'è. 15 Ottobre 2013 • E poi ci sono quell* che non capiscono una mazza di loro stess* e ciò che li circonda, oppure capiscono (poco o tanto non importa), ma per convenienza o capriccio travisano, distorcono - e giù a millantare, insinuare, puntare il dito, recriminare, offendere, anteporsi. Molto volgarmente, si chiama “pisciare fuori dal vaso” - talvolta senza ragione, talaltra per affermarsi, imporsi, segnare il territorio ben oltre l’accettabile. Inutile incaponirsi, cercare un dialogo, credere nei miracoli. In mancanza della licenza di uccidere, non rimane che portarsi le mani alle orecchie sperando che prima o poi affoghino nella loro bava. 16 Ottobre 2013 • Parecchi anni fa mi feci prendere dalla voglia di avere una Play Station. Sono un tipo tranquillo, riflessivo, non volevo giochi stressanti, violenti - volevo qualcosa che mi facesse ragionare, che non mettesse alla prova la mia abilità fisica, ma la mia intelligenza, così mi regalarono il gioco di strategia Civilization. L'obiettivo era sviluppare un grande impero utilizzando un mix equilibrato tra tutte le componenti che decretano il successo di una civiltà: economia, politica, cultura, tecnologia, scienza, ingegneria, utilizzo lungimirante ed oculato del territorio, bassi livelli di corruzione, ecc. Una delle prime cose che imparai, era che se pretendevo dai miei sudditi troppe tasse per finanziare l’espansione senza trasformarle anche in conquiste tecnologiche, servizi, infrastrutture e via dicendo, non andavo oltre qualche villaggio malconcio, esposto, incapace di difendersi, radicarsi e crescere. Ecco, obbligherei tutti i geni che pontificano a farsi una full immersion in un gioco simile e solo dopo aver imparato la lezione gli permetterei di governare. 29 Ottobre 2013 • E così, grazie al berluschino che piace tanto un po' a sinistra e un bel po' a destra, Firenze avrà il cimitero dei feti abortiti. Obbravo, via - e mi raccomando, sinistrorsi dei miei stivali, non lasciatevi sfuggire l'occasione di salire sul carro del vincitore! Sia chiaro, essere antiabortisti non è un male, ma lo si può essere lasciando libertà di scelta, rispettando gli altri, soprattutto le donne che sono parte lesa. Nessuna donna, nemmeno la più stupida e insulsa, abortisce così, con leggerezza. E' pur vero, non si può negare, che vi è una piccola percentuale di persone (uomini e donne) che ricorrono (o ricorrerebbero) all'aborto come fosse un anticoncezionale, ma questo dimostra soltanto che a livello culturale non si è fatto abbastanza (educazione sessuale, politiche antidiscriminatorie, di sostegno, ecc.), mancanza che, guarda caso, interessa soprattutto i paesi teocratici - l'Italia, contraddicendo le proprie leggi e i propri principi costituzionali, non fa eccezione. I feti abortiti potevano avere "degna sepoltura" anche prima che Renzi approfittasse dell'ignoranza, della buona o malafede degli italiani. La sua iniziativa è demagogica e propagandistica, tutta giocata sulla pelle delle donne, sul loro dolore, la loro subalternità, contro la loro autodeterminazione, per attirare a sé le simpatie degli integralisti e dei reazionari di nero, bianco e rosso vestiti. A Renzi piace vincere facile e uno che agisce così non è come Berlusconi - è peggio. 30 Ottobre 2013 - Promemoria OMOFOBIA: Il massacro del Jimani Lounge. Il peggior massacro di gay nella storia degli Stati Uniti avviene il 24 giugno del 1973. Ignoti cospargono di benzina l'entrata del locale gay Jimani Lounge, nel quartiere francese di New Orleans. Nel terribile rogo muoiono intrappolati come topi 32 uomini. Le finestre sono bloccate, molti muoiono carbonizzati davanti ad esse, mentre tentano di aprirle. Solo una chiesa offre i servizi funebri per le vittime. Alcuni corpi non sono reclamati dalle famiglie e non è possibile riconoscerli, così, vengono seppelliti senza nome. Quasi non vi furono indagini - nessuno pagò, a nessuno importò. Non vi furono prese di posizione. La cenere, i morti, finirono sotto il tappeto nel giro di pochi giorni, in un silenzio assordante che ancora oggi avvolge quella notte, quelle vite spezzate. I sopravvissuti non parlarono allora e non parlano adesso. Sul luogo, a ricordare il massacro, una piccola targa - null'altro. 30 Ottobre 2013 • C'è chi ha l'appalto delle buone maniere, delle belle e corrette parole, delle storie rassicuranti che tanto piacciono agli scrutatori degli indici puntati contro la luna. L'appalto del consenso con licenza di scrivere e insegnare, pagati. L'appalto delle conferenze, delle interviste concordate, degli applausi LGBT* radical chic o aspiranti tali. E godono i normalizzati e i normalizzandi, quelli e quelle che ballano allegramente su una polveriera mentre intorno la gente muore, ammazzata o suicida, mentre si spenge, isolata, insultata, picchiata, licenziata, cacciata di casa, stuprata, ficcata in un buco nero, sotto il tappeto. Godono a sentir raccontare che è bello essere gay e lesbiche (trans mai, naturalmente), che male non fa, che si può avere una vita piena e felice, che, in fondo, i poveracci e gli sfigati sono una minoranza, una specie piagnona in via di estinzione, vittima, sì, del linguaggio e dell'ignoranza di un mondo che fatica a lasciare la via vecchia, ma anche colpevoli di non affidarsi all'ottimismo, alla visibilità e all'associazionismo. Si rincuorano, i bellini, perché "se capita a te non capita a me" e giù spintoni: ecco gli appaltatori di illusioni - chi arriva prima può portarsi a casa un sorriso o una copia autografa dell'ultimo libro. • I mediocri e le nullità parlano ai mediocri e alle nullità. Tra simili s'intendono. • Un altro suicidio, questa volta una donna, trans. Gli omofobi non smetteranno di accanirsi, non si sentiranno minimamente in colpa né per la sua morte, né ogni volta che avranno l'occasione di ridere o punire chiunque non sia eterosessuale. L'Italia non diventerà un paese migliore, non darà accoglienza, ascolto, un lavoro, una casa, garanzie e diritti a chi non è gradito, conforme. Senza futuro, senza riscatto, senza diritti - di questo si muore. Inutilmente. Corpi, ragioni di serie A, contro corpi, ragioni di serie B. Dovremo ora leggere di classifiche, di priorità, di differenze? Arriveranno i censori a dirci di cosa è meglio parlare, occuparci? Planeranno gli sciacalli sulle sue carni scempie, andranno in TV a mostrare le loro lacrime i coccodrilli, scriveranno sui giornali gli appaltatori e le appaltatrici "delle buone maniere, delle belle e corrette parole, delle storie rassicuranti che tanto piacciono agli scrutatori degli indici puntati contro la luna"? Il suo profilo sarà preso d'assalto dai curiosi e dai professionisti del nulla per rubarvi qualche foto e sbatterla in cronaca? Vi saranno ceri e fiaccolate, per lei, per gli altri, le altre, per noi che non ci diamo pace? Sì, vi sarà tutto questo. Inutilmente.
• Wow, contro l’omofobia ci permettono di far sventolare la bandiera Raimbow sul Campidoglio per una settimana. Queste sì che sono grandi conquiste, grosse soddisfazioni. Complimentoni. (E al primo che dice "meglio di nulla", gli sputo. Sputo anche in caso di: "sono gesti simbolici importanti", "con Alemanno col cazzo", "però hanno persino dedicato un giorno ad Alfredo Ormando"). • "La Germania riconosce il terzo sesso" - invece da noi, dove a malapena arriviamo a due, stanno tentando di cancellarne uno. Per semplificare. 6 Novembre 2013 • Invidio tanto chi sa scrivere (bene) di tutto, in qualsiasi momento. Io non batto tasto se non sento la vocina che, sotto dettatura, guida la mia mano. La vocina, nei rari momenti in cui, estatica e pacifica, si presta alla musica - o la vociona, perentoria e lesta, quando l’urgenza la vince e proprio, zitta, non può stare. Qualcuno lo chiama “sacro fuoco”, se fosse invece malattia mentale? 8 Novembre 2013 • Ho partecipato solo una volta a un concorso fotografico sul web - vinceva chi raccoglieva più consensi dal pubblico. Dopo appena 24 ore ho capito che vince chi raccoglie più Like e i Like dipendono dalla capacità di chiedere ai propri "amici" di votare una foto. Un bombardamento quotidiano, sistematico e continuativo di richieste in questo senso, spalmato su migliaia di contatti (anche per effetto delle condivisioni), garantisce un discreto ritorno. Non vince il più bravo, lo scatto migliore per tecnica, creatività o chissà cos'altro, vince il più rompicoglioni, chi ha uno stuolo più accanito di Fans acritici. Tutta fuffa due punto zero. 10 Novembre 2013 • Calerà il sipario su questo teatrino miserabile pieno di dita farneticanti, culi piatti e pantofole, bocche piene d'insulti e briciole, pornografia e violenza vera consumata davanti ai monitor? Il buio riempirà gli schermi stanandoci, costringendoci a mostrare la faccia che nascondiamo o non abbiamo più? Avrà fine l'orrido spettacolo, lo scempio, l'indecenza esibita, ostentata, imposta? Tuttavia, quand'anche tutto si spengesse liberandoci da ogni tentazione, ogni giustificazione, saremmo quel che siamo diventati, quello che, probabilmente, siamo sempre stati: nel ventre della terra, nel respiro dell'universo, escrementi veleniferi, putrescenze pestilenziali, contaminazione senza rimedio. La bellezza non salverà il mondo. 11 Novembre 2013 • Io non ho fede, tuttavia, lo riconosco, in ogni cosa, anche la peggiore, la più orrida, vi è magnificenza (in ogni declinazione, nel senso più esteso possibile) - se così non fosse, vivere, guardare agli effetti, all’insensatezza distruttiva dell’esistenza umana, sarebbe semplicemente insopportabile. • Vi sono persone che vivono, operano, per spirito di servizio - non per “salvare” il mondo, per Dio o un posticino in paradiso, la gloria, un premio, il potere e il denaro, ma perché vi sono cose che devono essere dette e fatte, perché qualcuno deve dirle e farle anche se nulla cambierà per questo, anche se a non essere, a non agire secondo opportunità, si rischia la vita. Anche questa è, per me, la bellezza - effimera, sì, e tuttavia irrinunciabile. 13 Novembre 2013 • Il genere umano ha sempre creato bellezza, ma la bellezza che sgorga dal suo ingegno, dalla sua cieca volontà di primeggiare, manipolare e depredare, ha sempre avuto una contropartita nell'orrore, nella coercizione, nella violenza, nell'indicibile, insopportabile sofferenza di una parte enorme dell’umanità e della terra intera. L’opulenza in cui si crogiola un esiguo numero persone, non sarebbe possibile se tutti gli altri esseri viventi non fossero costretti a vivere nello sfruttamento e nelle privazioni, nella depauperazione sistematica e scriteriata delle risorse, nella negazione del diritto. 15 Novembre 2013 • C'è solo una cultura, una sola "razza" che mette tutti d'accordo (uomini, donne, trasversalmente, ad ogni latitudine, qualunque fede, opinione politica abbiano). Tutti uniti, contro - sempre, comunque. In cima alla lista di quelli "che vivono a fare?", quelli destinati ai campi di concentramento e possibilmente sterminio, sull'orlo del linciaggio sempiterno, della soppressione fisica, psichica e identitaria, vi sono loro: i Rom, gli odiati zingari - poi, giù-giù, tocca agli altri proscritti, coloro i quali ci somigliano a tal punto da non poterli sopportare - per loro la forca è dietro l'angolo, un nulla e il cappio stringe. Ci sono cose che non cambiano. Una di queste è l'odio verso i troppo "diversi" e i troppo "uguali". 25 Novembre 2013 • Se stai negli ultimi banchi puoi guardare il resto del mondo con disprezzo, aria di sufficienza, pensandoti migliore perché tanto nessuno verrà a chiederti di dimostrarlo. Italiani - facile la vita, eh? 5 Docembre 2013 • Ritorno al "mattarellum"? Dato che a guardare in avanti (e non occorre lavorare di fantasia per saperlo) c'è più merda che a guardare indietro, non vedo alternativa. E tuttavia, ho il fondato sospetto che pur di conservare l’esistente, quest’armata Brancaleone inventerà qualcosa di strabiliante, tipo una “nuova” legge elettorale, diversa nella forma ma identica nella sostanza, poi, dato che alla consulta occorreranno almeno altri 8 anni per stabilirne l’incostituzionalità, avranno tutto il tempo per mettersi d’accordo e modificare la costituzione a loro uso e consumo. 7 Dicembre 2013 • Forse anche voi avete avuto uno di quei compagni di classe che la pubertà aveva reso piuttosto sgradevoli a vedersi. Sì, quelli un tantino maleodoranti, con gli occhiali portati storti, talmente sudici che non si capiva a cosa servivano, sputacchianti, lumaconi, con i denti ricoperti di poltiglia giallastra, la lingua umidiccia, molle e grassa, spesso dimenticata sugli incisivi inferiori, a bocca aperta. Alcuni, pur di farsi accettare, diventavano penosi barzellettieri o spocchiosi secchioni. Altri, per quanto si sforzassero, rimanevano negli ultimi banchi a sognare un futuro da super fighi, da calciatori o capi ufficio. Qualcuno, con l'età, è migliorato. Qualcuno, no - continua a portarsi appiccicata addosso quell'aria da sfigato che sgomita, che deve dimostrare quant'è bravo, migliore degli altri nonostante il destino lo volesse tra gli ultimi, quelli che la gente allontanerebbe, se potesse. Ecco, a Renzi la crescita non ha fatto bene. Pure la faccia è rimasta quella che ho descritto, o almeno, guardandolo, io non posso fare a meno di vederla. Certo, s'è infurbito, è diventato potente al punto che tanti (troppi) pensano di non poterne fare a meno, ma era e resta un bimbetto senza qualità che elemosina approvazione e pur di ottenerla è disposto a tutto. Con Berlusconi ha in comune la sfacciataggine, l'ambizione e la mancanza di scrupoli. Per il resto, secondo me, è peggio. 8 Dicembre 2013 • Bene, "il nuovo che avanza" stravince alle primarie del PD. Stravince perché "con lui si vince". Bel ragionamento, sì - misero e miserabile. Mentalità da ammorbati teledipendenti. Opportunismo da cialtroni conformisti e conservatori, degno di un elettorato che ha una visione culturale e politica del paese ottusa, sconsiderata, ridotta a tifo catto-familistico. Avanti popolo - che il burrone è più vicino. Morivi d'invidia perché non avevi il tuo imbonitore, il tuo mattatore, il tuo vendicatore, il tuo avvincente demagogo capace di attrarre i consensi del centro-destra, dei delusi del M5S? Sarai contento, ora: l'hai trovato. In un solo giorno hai fatto quello che nemmeno Berlusconi e i suoi accoliti sono riusciti a fare in oltre vent'anni: hai azzerato ogni differenza, cancellato ogni possibilità di spostare a sinistra l'unica forza politica (un tempo, forse, alternativa alla destra) che ha i numeri per tentare di governare. Grazie a te l'Italia rischia di avere un altro arrivista senza scrupoli a libro paga, un altro provinciale barzellettiere a rappresentarla. Complimenti - un vero capolavoro di furbizia e lungimiranza. Hai adesso il tuo capobranco, non ti resta che affidargli la Presidenza del Consiglio in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche. Una vittoria che spero non vi sarà - in caso contrario, mi auguro ti vada di traverso, strozzandoti. 9 Dicembre 2013 • Buongiorno, italietta berlunziana. Che dici, il chierico di Firenze lo farà un cimiterino anche per le caldaie che schiantano di sabato, in inverno, come povere fiammiferaie senza più cerini da stropicciare? • Nel PD c'è solo (ammesso che vi sia ancora o vi sia mai stata) la corrente di sinistra della DC. Un po' poco, mi sembra, per sprecarci altro tempo. 13 Dicembre 2013 • Una ragazza bacia la visiera di un poliziotto - il sindacato di polizia la accusa di violenza sessuale... Se una leccata di casco merita una denuncia tanto assurda da essere incommentabile, tanto spreco di denaro pubblico e risorse altrimenti utilizzabili per stigmatizzare e perseguire gli atti di violenza vera (ancorché compiuti dai poveri, solidali poliziotti), cosa dovrebbe accadere per le leccate di culo? • Renzi (stravincente alle primarie) ha offerto la Presidenza del PD a Cuperlo (straperdente alle medesime) e lui ha accettato? What? No, fatemi capire: più di due milioni e mezzo di votanti di cui quasi il 70% per Renzi e lui sgancia la patata bollente della Presidenza a Cuperlo che la coglie al volo? Ma vi eravate messi d'accordo prima? Non sarà che a Renzi del PD non gliene frega nulla? Non sarà che mira unicamente alla Presidenza del consiglio, poi alla Presidenza della Repubblica, poi alla Presidenza dell'Universo? Non sarà che questo film lo abbiamo già visto, meglio recitato, per giunta? Non sarà che a quel "quasi 70%", dato che "con lui si vince", non par vero che si liberi della zavorra partito per dedicarsi anima e core alle apparizioni TV? Non sarà che viviamo in una realtà parallela immaginata da Ionesco (almeno ci divertiremmo) o, più probabilmente, siamo su "Scherzi a parte"? 15 Gennaio 2013 • Agli italiani gli scheletri nell'armadio servono - ci appendono le cravatte. • Non è che la gente mi chiama per fare due chiacchiere (io non chiacchiero), perciò, quando squilla il telefono di casa, rispondo sempre temendo brutte notizie o fastidi. Fra i molti oggetti di cui il genere umano pare non possa fare a meno, il telefono è, per me, il più dubbio, il meno desiderabile. • Di fronte all'autorità, a qualcuno che si mostra sicuro di sé, che sa essere seduttivo e persuasivo, la maggior parte degli esseri umani smettono di farsi domande, sospendono il giudizio, sono quasi subito disposti a dare credito, ad offrire deleghe in bianco, infine si allineano e marciano compatti. E' come se vi fossero dei limiti antropologici, forse biologici, che inibiscono il cervello umano azzerandone ogni capacità critica, di discernimento, ogni istinto alla disubbidienza, rendendo gli uomini e le donne capaci, anche quando non richiesto, di sopportare qualsiasi angheria, rinuncia, capaci di esercitare qualsiasi crudeltà e sopruso, di compiere e subire qualsiasi azione, persino la più terribile, insulsa. Non si potrebbe spiegare altrimenti l'intera storia del genere umano e il suo commettere i medesimi errori in una coazione a ripetere parossistica e grottesca che non lascia spazio a dubbi: siamo una specie programmata alla subordinazione. 18 Gennaio 2013 • Ho nostalgia della bella stagione, quando al tramonto tutto era possibile, quando svegliarsi all'alba, guardando il sole sorgere, la vita sembrava musica, quando il tempo scorreva lento e pareva non finire mai. Ho nostalgia dei visi pieni di fiducia che coloravano le strade. Ho nostalgia dei miei primi jeans, dei miei piedi nudi, quando camminavo spedita e fiera senza sporcarmi, quando ero come il vento e sfidavo il mare. Ho nostalgia dei sussurri, delle lunghe notti trascorse a parlare, a dipingere, a immaginare il futuro che non è arrivato. Ho nostalgia dei giorni in cui mi sentivo libera e forse lo ero davvero, senza saperlo. 19 Gennaio 2013 • Quando ho un po' di tempo libero rispolvero sempre le mie ricerche sulla prima metà del secolo scorso. Non mi stanco mai di approfondire. Quante analogie, quante evidentissime, sostanziali somiglianze vi sono tra quello che è accaduto circa novanta anni fa e ciò che sta accadendo oggi...
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