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Aggiornato Venerdì 21-Dic-2012

 

ONU, depenalizzazione dell’omosessualità: oltre 50 paesi sostengono la proposta francese, altri 150, no - tra questi lo stato pontificio che, come sappiamo, non è l’Italia, ma la governa, di fatto. Così c’è chi sostiene che i gay siano le nuove vittime della chiesa cattolica. Non mi risulta - la persecuzione viene da molto lontano, non è mai finita, né mai finirà, non a breve, almeno, e non nell'attuale congiuntura. Ci si sbalordisce di fronte alle prese di posizione del Vaticano? E di cosa? Non è forse coerente con se stesso, fedele alle linee guida tracciate dai suoi Papi, cardinali, vescovi, inquisitori, non da ieri o qualche anno, ma da millenni? Un tempo, le sue mani erano insanguinate, oggi lascia ad altri il lavoro sporco, lascia ai paesi dotati di legislazioni repressive (sino all'omicidio) o prive di protezioni e riconoscimenti (tra cui l'Italia), il compito di far pulizia, rimettere ognuno al suo posto: i servi etero ed omosessuali dietro gli altari e sugli scranni governativi, gli altri, sotto il calcagno, come il serpente. Nessuna ipocrisia, tutto è esattamente uguale a sempre.

Il Papa e i suoi ministri sono criminali, non stupidi: è vero che la depenalizzazione del reato di omosessualità avrebbe come conseguenza il riconoscimento storico e politico dello status di perseguitati, ciò comporterebbe risarcimenti, pubbliche o sottese ammissioni di colpevolezza, adeguamenti legislativi, estensione dei diritti, tra cui, naturalmente, forme più o meno paritarie di previdenza sociale e riconoscimento giuridico delle unioni tra persone dello stesso genere. La legge farebbe cultura e la cultura è nemica dell’ignoranza, della paura, dei pregiudizi - dei potenti.

Lo so, l’atteggiamento discriminatorio (persecutorio) del Vaticano e di una fazione consistente della sua chiesa, può apparire insulso, ma non lo è, non in senso stretto - dobbiamo semmai parlare di scarsa lungimiranza, di autolesionismo, di cecità, di paranoia.

Una religione perde forza, importanza e rappresentatività quando, per difendersi o affermarsi, si mette contro gli uomini e le donne che ne fanno o ne potrebbero far parte, sostenendola, riconoscendosi in essa. Quando si comincia a compilare la lista dei buoni e dei cattivi, quando ci si accanisce su alcuni, su questioni ottuse poco o nulla influenti (tra queste l’orientamento affettivo), ci si condanna alla parzialità, alla marginalità, probabilmente all’estinzione. In un’ideologia o una teologia che giustifichi o addirittura istighi l’odio, la prevaricazione e la violenza, che non sia inclusiva, possibilista, non vi è nulla di “universale”, nulla che possa sfuggire al decadimento, al giudizio, a sentenze di condanna, ancorché tardive, postume. Da chi si ritiene guida non solo spirituale del mondo, ci aspetteremmo ben altra consapevolezza, ben altro spessore umano e intellettuale, ma tant’è...

E’ tempo che la religione cattolica si dia una svecchaiata, si scrolli di dosso le fobie che la paralizzano, ottenebrano. E’ tempo che cominci ad ascoltare, soprattutto, che scenda dal pulpito, cammini tra la gente, insegni a se stessa cos’è il rispetto, l’amore, l’umiltà. Se non lo farà, tutti, credenti, cattolici o meno, pagheremo i suoi errori/orrori. Altre religioni, altre ideologie, altri governi, altri imperi premono, aspettano di prendere il suo posto. Le conseguenze di tale successione dovrebbero impensierirla assai più di qualche strana pecorella che si è messa in testa di vivere come le pare, o comunque non proprio come pretenderebbe il suo vanaglorioso pastore (quello in carne ed ossa). Per noi, comuni mortali senza seggi, toghe, abiti talari, altre divise, corone e scettri, in effetti cambierebbe poco (dalla padella nella brace), ma per lei, i suoi ministri, i suoi fedeli... possibile che non vedano l’evidenza, non capiscano l’ovvio? Io penso che vedano e capiscano benissimo, penso che abbiano ceduto alla tentazione di credersi un’elite, custode unica della verità, del verbo, del futuro, tanto potente e giusta da poter/dover, da sola, contrastare qualunque minaccia, concreta o immaginaria - costi quel che costi. Con Lei o contro di Lei. Nella peggiore delle ipotesi: muoia Sansone e tutti i filistei. Non è stupidità - è perdita di contatto con la realtà, è strafottenza, puro delirio di onnipotenza, psicopatia.

Ecco, dunque, che la questione è assai più seria, ampia e perniciosa, non riguarda unicamente una minoranza e i diritti che le sono negati - riguarda ognuno, senza distinzioni, riguarda qualsiasi aspetto degli attuali assetti economici, politici, sociali, culturali e persino geografici del pianeta, di quei lembi di terra che definiamo “occidentali”, crediamo evoluti, civilizzati, meritevoli di rappresentare e condizionare l’intera umanità ovunque risieda e qualunque Dio preghi.

Un’ultima annotazione, volutamente e inutilmente polemica: com’è che la comunità LGBT* non si è stracciata le vesti di fronte al rifiuto del Vaticano di firmare la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in quanto non inclusiva di un divieto esplicito all'aborto?

E’ proprio il caso di dirlo: di pagliuzze (e orticelli) sono pieni gli occhi del mondo, non solo di una sua piccola o grande parte.

 

 

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