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Aggiornato Giovedì 20-Feb-2014

 

 

1) Qui, se vuoi organizzare una manifestazione, un sit-in, chiedi il permesso e – se proprio non si può evitare – te lo danno.

Là, nemmeno ci provano a farsi autorizzare. Scendono in piazza e sanno che saranno arrestati e pestati per averlo fatto.

2) Qui, la legge è chiara: l’occupazione abusiva di suolo pubblico è un reato. Perciò, se hai avuto l’autorizzazione ad occuparlo, puoi farlo solo temporaneamente – decide la Polizia, sua sponte, quando devi sloggiare. Se non lo fai camminando sulle tue gambe, lo farai trascinato dalle sue.

Là, il suolo pubblico non esiste – è tutto dello Zar. Perciò, se lui o i suoi scagnozzi decidono che non puoi calpestarlo, devi saper volare – se non sai farlo, ti arrestano e pestano.

3) Qui, se ti ribelli ad un pubblico ufficiale, compi il reato di oltraggio – poi, se le prendi, non ti lamentare.

Là, se gli gira, ti arrestano e pestano, a prescindere. E’ giusto - infatti, pochi se ne lamentano e chi lo fa le prende due volte, lietamente, affogandosi nella vodka.

4) Qui, la Polizia tortura e uccide la gente, d’altronde il reato di tortura non esiste e l’omicidio compiuto indossando una divisa, è sempre un incidente – nemmeno tragico.

Là, il problema non si pone.

5) Qui, le guardie carcerarie, i poliziotti e i carabinieri che torturano o uccidono, sono severamente sanzionati attraverso il trasferimento, la promozione e l’assegnazione ad altro incarico, restano cioè in servizio, con o senza divisa, rimangono pubblici ufficiali in possesso di un'arma, sempiternamente pagati dallo Stato, cioè da noi e pure dalle vittime. L’Italia è un paese cattolico: il giudizio finale è affidato a Dio, ci pensi lui a licenziarli o sbatterli in galera.

Là, Dio organizza e presenzia le Olimpiadi invernali, mica Sanremo - non ha tempo da perdere con simili sciocchezze.

6) Qui, sei libero di fare e dire quello che ti pare. Questa è una democrazia seria, compiuta. Tuttavia, non puoi pretendere di avere certi diritti se sei una persona LGBT*, non puoi circolare liberamente se sei uno straniero, non puoi decidere come e quanti figli avere se sei sterile, non puoi usufruire del servizio sanitario nazionale per interrompere una gravidanza, non puoi decidere come e quando morire, non puoi nemmeno lontanamente sperare di essere trattata alla pari se sei una donna, non puoi aspettarti che la legge sia uguale per tutti. Troppa grazia Sant’Antonio.

Là, dipende - dai santi che hai in paradiso.

7) Qui, puoi sventolare tutte le bandiere che vuoi, puoi anche andartene in giro travestito da Drag Queen gridando “Gay Is Ok” e nessuno può impedirtelo o arrestarti per questo. Dopo, però, la gente ha tutto il diritto di dimostrarti quello che pensa: aspettandoti dietro casa, di notte, armata di bastoni; rifiutandosi di darti un lavoro; isolandoti a scuola e nella comunità in cui vivi; insultandoti apertamente perché mica è reato dirti quello che sei; allegramente e cristianamente augurandoti una morte lenta e dolorosa, lontano dagli occhi dei bambini e dei gonzi.

Là, non fai in tempo nemmeno a pensare di aprire bocca che ti hanno già scovato e massacrato di botte. Ottimizzano - si tirano avanti con il lavoro.

8) Qui, i governi sono eletti attraverso libere consultazioni, con suffragio universale. Hanno valore legale e vincolante. Vince chi perde e se poi le cose non funzionano si spostano un po’ di culi da una poltrona all’altra, così non si scontenta nessuno e non si perde tempo tornando al voto.

Là, ci guardano e ridono – pure loro.

 

 

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