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Aggiornato Venerdì 21-Dic-2012

 

«Eminenza, mi dica, cosa le hanno fatto i gay?». Parafrasando la Littizzetto, viene davvero voglia di fare questa semplice domanda all’agguerrita combriccola con o senza sottana che da mesi conduce la propria personale “guerra santa” contro i Pacs e chi, laico o cattolico che sia, ha un minimo di buon senso, sa cosa significano le parole “rispetto”, “diritti”, e quotidianamente subisce offese e colpi bassi per questo.

La bagarre degli ultimi giorni è cominciata con L’Osservatore Romano, organo stampa o per meglio dire “braccio armato” della “santa” sede, che intorno al 20 Maggio ci ha deliziati con questa ed altre affermazioni sulla questione delle unioni civili: «è necessario, nel dibattito, distinguere fra coppie eterosessuali e omosessuali. E' una distinzione importante perchè la convivenza fra persone eterosessuali è già regolata nel diritto civile attraverso il matrimonio (per il quale, va evidentemente ricordato, c'è bisogno delle cosiddette pubblicazioni) e non si spiega perchè lo Stato debba intervenire sulla sfera privata per dare tutela pubblica a chi invece si è già rifiutato di averla». Grazie all’estensore dell’articolo, oggi sappiamo che alle persone omosessuali e transgender non sono riconosciuti gli stessi diritti degli eterosessuali perché, semplicemente, li rifiutano! D’altronde, si sa: i gay e le lesbiche adorano prendere calci sui denti, starsene in disparte a fare gli originali, i diversi, le vittime – se fossero pubblicamente tutelati verrebbe meno il loro ruolo sociale: far da latrina per le vesciche incontinenti delle cattive coscienze.

Fuoco alle micce! Così il senatore di AN Maurizio Saia, se ne va in TV a dichiarare che Rosi Bindi (accusata dallo stesso Osservatore Romano di fare acrobazie linguistiche sul tema dei Pacs), essendo notoriamente lesbica, non è idonea a dirigere il ministero della famiglia. Ammesso e non concesso che lo sia (fatti suoi, né merito, né demerito in una società civile degna di questo nome), è un po’ come dire che un imbianchino, in quanto tale, non può saper nulla di pittura e allora di che s’impiccia - quasi che gay e lesbiche nascano sotto i cavoli, siano allevati da specie aliene e trascorrano il resto della loro esistenza da barbari disadattati – per favore… Le persone LGBT* hanno padri, madri, spesso figli, studiano, lavorano, pagano le tasse e, nei secoli, hanno prodotto le opere più importanti dell’intera cultura umana, in ogni campo! Forse dovremmo organizzare dei corsi di recupero scolastico soprattutto per chi occupa le belle poltroncine del palazzo. Il fatto che Saia si sia scusato (dopo, badate bene, le bacchettate del più avveduto Fini) e che qualcuno abbia abboccato, non cambia di una virgola la sostanza, anzi, la rafforza: «nello scusarmi ancora per aver utilizzato un termine non appropriato [ce ne sono altri? N.d.r] e che è apparso volgare [è solo una questione di bon-ton? N.d.r.], resto della mia opinione, ossia che una persona che non abbia costituito nucleo famigliare suo proprio, non dovrebbe essere al vertice di tale ministero e comunque, nel caso, dovrebbe dare priorità alla famiglia tradizionale». Una domanda sorge spontanea: ma se Rosi Bindi allevasse un paio di figli con una compagna sposata in Spagna o in qualsiasi altro paese civile d’Europa, potrebbe? E allora chi è che fa acrobazie in questo paese?

Fine? Macchè… Ecco l’ormai arcinoto delirium-tremendo-spacca-maroni-cervello-ed-anima-small-size-o-game-over Luca Volontè, il quale, dopo essersi distinto in contorsionistici leccaculismi (vedi “GIACULATORI DELIRI”), ora si serve della drammatica e privatissima storia della coppia di Torre del Greco, per parlare (lui!) a noi (chi gliel’ha chiesto?) del senso della vita, di santità, mescolando prodezze e miserie sportive (la tragica spedizione sull’Everest – ma che ci cozza?!) al solo scopo di confezionare un vomitevole pout-pourri autopromozionale nel quale polverizza tutti i suoi precedenti record di idiozia applicata molto, troppo ben pagata – dal contribuente! Dice di più e peggio, cercando di legittimare se stesso, il suo stipendio e la sua squallida, inqualificabile ideologia: «L'Italia è ben altro. Altro anche rispetto all'indagine Eurisko, pagata dalla Chiesa Valdese, che diceva del 65% di italiani favorevoli ai pacs. Peccato che i valdesi da anni sono ufficialmente appoggiati da Arcigay e Radicali. Un successo che tra di loro il 35% sia contrario. È ora di svegliarsi dal sonno, la salvezza... è più vicina di quanto crediamo!». Ha le visioni.

Che vergogna. Quasi che l’esistenza di Volontè e l'intera sberciante, omofoba brigata papalina ci renda personalmente responsabili di cotanta inarrivabile, totale, strumentale imbecillità, porgiamo NOI le più sentite, mortificate scuse alla coppia di Torre del Greco, ai Valdesi e a tutti i cittadini italiani, quindi, inferociti, chiediamo ai partiti di liberarci dalla loro ormai insopportabile protervia rispedendoli, possibilmente a calci nel didietro, al mittente: Via Delle Fiamme Ardenti, citofonare Belzebù.

Cinzia Ricci

 

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